Gelaterie italiane a Minorca: Ambrosia di Stefano Corti
di Gloria Vanni
Nome: Stefano
Cognome: Corti
Nato a: Erba
Professione prima di venire a Minorca: gelatiere
Professione a Minorca: gelatiere e imprenditore
Alto, magro e sempre in movimento: Stefano Corti è un vulcano, non solo d’idee. È anche un viaggiatore. A 17 anni impara a fare il gelato ad Andora: Fausto è il suo maestro a L’Isola Allegra. Cui seguono esperienze professionali a Formentera, Barcellona, Londra. Nella capitale britannica lavora 5 anni con Princi (“spirito e bontà italiani”), poi Harrods, Scoop a Covent Garden… Il filo conduttore sono i gelati italiani artigianali, fatti con ingredienti freschi e zero polveri artificiali o semilavorati.
In mezzo ci mette anche due anni a fianco del papà idraulico. Stefano è cresciuto in una famiglia che gli ha insegnato a lavorare sodo e il valore dei soldi. A Londra lavora e guadagna tanto. Poi, l’insoddisfazione e l’insofferenza a clima e ritmi frenetici aumentano. Così, fa spazio al suo chiodo fisso e ogni giorno cerca su Google: “gelateria in vendita alle Baleari”.
“Chi la dura la vince” recita un saggio proverbio e nell’inverno 2012 Stefano Corti incontra la gelateria dei suoi sogni. Si chiama Ambrosia perché il gelato è il nettare degli dei, compra la licenza e a marzo 2013 inizia la sua avventura in Carrer de ses Moreres, nel cuore della Mahon pedonale. Lo aiuta sua sorella Susanna che poi aprirà con Fabio un piccolo, delizioso ristorante nel porto e presto parleremo anche dell’Amarre.
«Facciamo oltre 100 gusti, 10 tipi di cioccolata e altrettante varietà alla frutta. Collaboriamo con ristoranti e catering che ci chiedono sapori particolari come il gelato al salmone e quello al formaggio. Stiamo per lanciare un nuovo gusto al formaggio di Mahon, brevettato a Madrid», spiega Stefano. E qui tocco con mano lo spirito creativo e imprenditoriale di Stefano che ha appena aperto l’Obrador (al numero 56 di Calle Luisa Serra) dove si preparano le basi di pizze bianche (precotte e congelate) che ristoranti e alberghi poi personalizzano.
Di farine e pizze si occupa Maria, la compagna spagnola di Stefano. Si sono incontrati a Barcellona e hanno una bimba, Bianca.
Da marzo a ottobre la Heladeria Ambrosia dove si gustano “gelati densi, gustosi, molto originali”, leggo su TripAdvisor, è aperta dalle 10,30 alle 23, luglio e agosto fino a mezzanotte, sette giorni su sette. Accanto ai gelati, le crêpe che minorchini e turisti apprezzano molto.
Stefano presenta i suoi gelati a eventi come la fiera di specialità minorchine Fira Arrels, Brunch & Co a Freginal (maggio), il One Punta Prima Day nel porto di Mahon.
Stefano, perché hai scelto Minorca e non Ibiza, per esempio?
«Io non ho scelto Minorca, è la gelateria che mi ha scelto! Poi, Minorca non ha nulla a che vedere con Ibiza e Formentera. Se ami la tranquillità, quest’isola è uno dei migliori luoghi al mondo per qualità di vita. È a breve distanza dalle grandi capitali europee, ha zero criminalità, spiagge e mare stupendi, pulizia e ordine. È un posto ideale per crescere i propri figli».
Com’è la tua esperienza con gli abitanti dell’isola?
«I minorchini sono particolari. Come tutti gli isolani sono chiusi e c’è chi non è mai andato da Mahon a Ciutadella e viceversa anche se sono poco più di 50 chilometri! La mia esperienza è comunque ottima. Occorrono tempo e pazienza. Lo vedo con i gusti dei gelati: ce ne vuole prima che assaggino qualcosa di nuovo. Sono curioso di vedere come accetteranno il gelato fatto con il loro formaggio Mahón D.O.P. Si chiama Esquesita».
Cosa suggerisci a chi pensa di cambiare vita e magari fa qualche pensiero su Minorca?
«Consiglio di pensare bene prima di compiere qualsiasi scelta. Tanti italiani arrivano qui, fanno investimenti affrettati, poi scappano lasciando debiti qua e là. Occorre vedere ciò che già c’è e capire cosa si può fare, al di là delle mode. Ora sono in voga gelaterie, yogurterie e piadinerie. Ecco, consiglio di venire a vedere cosa manca a Minorca – c’è quasi tutto: sono arrivati anche gli spaghetti Rummo, ndr -, e magari inventarsi altro, tenendo presente che Minorca ha due anime: quella più autentica che si respira tutto l’anno, in particolare da novembre ad aprile, e quella più turistica, da maggio a ottobre».
Mi congedo da Stefano e in bocca ho ancora l’intensità di cannella e caffè. Per me questo è il migliore gelato dell’isola. In agosto capita di incrociare anche papà e mamma Corti tra i tavoli dell’Ambrosia. Una famiglia unita, con un papà molto amato cui Stefano il 19 marzo dedica una bellissima frase sul suo profilo Facebook: «…Spero un giorno di diventare solo la metà di quello che sei tu».
Un bellissimo traguardo: la strada sembra sia quella giusta. E pensare che questa intervista è iniziata con un «mi piace fare il gelato perché è un lavoro che ti consente di viaggiare. Prossima destinazione Giappone, Indonesia, Filippine». Sì, sempre che Stefano, classe 1984, nel frattempo non ne abbia inventata un’altra delle sue!
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