Il sogno di Sabrina e Daniele a Cala en Blanes
di Gloria Vanni
Nome: Sabrina e Daniele
Cognome: Trapasso e Fragola
Nati a: Milano
Professione prima di venire a prima di venire a Minorca: responsabile di sala in ristoranti lei, cuoco lui
Professione a Minorca: proprietari del Sakundi Bar & Kitchen a Cala en Blanes
Qualcuno mi ha detto: «Devi intervistare Sabrina e Daniele: sono bravissimi!». Ho seguito il consiglio, ho letto ottime recensioni e, in un pomeriggio dai colori autunnali, sono arrivata al Sakundi Bar & Kitchen, situato al numero 9 di Carrer Salamanca, sull’angolo con Avenida Los Delfines, a Cala en Blanes.
Cosa vuol dire Sakundi? È l’unione di “sa”, ovvero l’articolo “la” in minorchino e “kundi” che in thailandese significa “buona gente“, come mi spiega Sabrina che con un sorriso precisa: «Perché noi vogliamo buona energia e bella gente!». Non ho difficoltà a crederle: alle 16 il locale è ancora pieno.
Mi guardo attorno girando da uno spazio all’altro arredato come una casa e noto un pubblico eterogeneo che parla lingue diverse e condivide una ghiotta e insolita esperienza gastronomica per Minorca.
Infatti, è una cucina “fusion” dove Daniele mescola con passione ricordi di viaggio a prodotti di qualità. 12 i piatti del menu – carta in continua evoluzione che cambia a seconda della stagione e delle materie prime -, con onnipresenti crocchette casalinghe di pollo, ravioli giapponesi con peperoni rossi e calamari serviti con salsa in agrodolce, pad thai (noodle di riso) con gamberi, hamburger di carne minorchina con formaggio e cipolla caramellata… E ottimi dolci come torta di formaggio, tortino al cioccolato (coulant) accanto a un italianissimo tiramisù!
Una cucina casalinga, “casera” come si dice a Minorca. In ogni piatto si sentono entusiasmo e amore per la cucina e per i viaggi, eccellente attenzione al cliente… Sono le parole più ricorrenti tra le oltre 300 recensioni online lasciate dal 21 febbraio 2020, giorno di apertura del Sakundi Bar & Kitchen.
Ma facciamo un passo indietro e scopriamo chi sono questi due giovani milanesi.
Daniele. «Sono un meccanico mancato! Ho fatto l’alberghiero all’Amerigo Vespucci a Lambrate ma non avevo voglia di studiare e a 18 anni sono andato in Grecia a lavorare nelle cucine di una catena alberghiera. E mi sono appassionato perché ho imparato con maestri che sanno lavorare. Ho lavorato a Milano con un gruppo di cuochi, poi ho cucinato in Nuova Zelanda per un anno, 6 mesi in Oriente, un altro anno all’Osteria Terraglio a Bassano del Grappa. A 26 anni sono diventato capo cucina al Madama Hostel & Bistrot a Milano. Abbiamo iniziato da zero, è stata una bellissima esperienza».
Sabrina. «Ho studiato turismo perché sognavo di aprire un’agenzia di viaggio. Poi ci sono state le Torri Gemelle, l’arrivo delle low-cost e degli acquisti online è il mio sogno è naufragato. Sono andata a Londra e per un anno ho fatto la receptionist in un ristorante. Sono tornata a Milano e ho iniziato a lavorare in un’agenzia di eventi. Quando ha chiuso, mi sono trasferita a Valencia, ho imparato lo spagnolo e per 4 anni ho lavorato in un bar bistrot, prima come cameriera, poi come responsabile di sala. Dopo tre stagioni a Ibiza, sono andata in Gran Bretagna per una società di catering e appena tornata a Milano mi ha contattato il Madama Hostel & Bistrot. E ho conosciuto Daniele, è scoppiato l’amore e dopo alcuni mesi ho dato le dimissioni perché non volevo stare con un collega».
Corre l’anno 2016, Sabrina e Daniele vanno in vacanza in Asia e una volta tornati in Europa, ai primi di marzo mettono piede a Minorca, s’innamorano dell’isola e decidono di stabilirsi a Ciutadella. Sabrina ricorda:
«Ci siamo dati 5 giorni per trovare casa e l’abbiamo trovata il quinto giorno! Siamo arrivati l’8 aprile e abbiamo cercato lavoro. Abbiamo lavorato al ristorante del Faro di Cap d’Artrutx. Poi, siamo andati in Thailandia, Nepal, India, Stati Uniti e una volta tornati io ho iniziato allo Smoix Restaurant come responsabile di sala mentre Daniele ha lavorato come responsabile di cucina fino a fine stagione».
Dopo un altro viaggio in Oriente, anche Daniele va a lavorare allo Smoix di Ciutadella, locale aperto tutto l’anno che propone cucina di mercato mediterranea con note messicane. Intanto cresce il loro sogno di aprire un locale e finalmente lo trovano nel cosiddetto poligono di Cala en Blanes. Sabrina aggiunge:
«Questo è il nostro primo locale e volevamo fare qualcosa di bello anche se siamo in una zona turistica. È stata una bella sfida, vinta anche rispetto a chi diceva che come italiani avremmo dovuto fare pizza e pasta! Siamo amichevoli: il tratto amichevole e sorridente è una cosa che piace. Offriamo quello che ci piacerebbe trovare quando andiamo in un ristorante, quando siamo in viaggio, spendendo il giusto. Abbiamo iniziato in un anno difficile come il 2020 e siamo stati favorevolmente stupiti dal riscontro del pubblico. C’è stato un bel “bocca a bocca”, abbiamo fatto poco ma bene, il nostro “granello di sabbia” era il rispetto delle regole e abbiamo deciso di accogliere solo 25 persone in terrazza. Questo 2021 è stato più normale, abbiamo potuto lavorare in primavera, siamo aperti 5 giorni giorni e mezzo la settimana, martedì e mercoledì a pranzo chiuso, per il 2022 al momento abbiamo deciso che riapriremo a metà marzo».
Quanto si spende per pranzare o cenare da Sakundi?
«Circa 25/30 euro a persona con una bottiglia di vino e la prenotazione è consigliata».
Cosa vi piace di Minorca?
«La pace, la tranquillità e, pandemia permettendo, la libertà di stare via tre mesi a fine stagione».
Cosa fate quando non lavorate?
«Andiamo a mangiare fuori, in spiaggia, a camminare, vediamo gli amici. Frequentiamo soprattutto minorchini e spagnoli che vivono e lavorano nella ristorazione».
Cosa consigliate a chi sogna di trasferirsi Minorca?
«Di fare una prova prima di compiere qualsiasi scelta perché anche a Minorca non è tutto oro quello che luccica. Devi essere in grado di reggere la solitudine. Questa è una realtà con una tranquillità vera che non è facile da affrontare. Bisogna essere capaci di vivere con poco».
A Minorca bisogna essere pronti a innamorarsi della semplicità e di quel “meno” che contiene tanto a proposito di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, per esempio, delle persone e delle tradizioni.
È un piacere conoscere una giovane coppia che guarda avanti con i piedi per terra. Sabrina e Daniele hanno negli occhi l’entusiasmo: è una luce che dovrebbe essere sempre accesa. In loro c’è quell’energia che ci dovrebbe fare vivere ogni giorno senza sprechi solo perché potrebbe essere l’ultimo.
Semplice, vero? Più semplice da dirsi che da farsi, come si suol dire. Io ci ho messo un po’ a capirlo e soprattutto a metterlo in pratica. Forse sta proprio qui il segreto del successo del Sakundi, locale dove si è accolti come in una casa: le seduzioni, infatti, cominciano appena entrati, con il sorriso di Sabrina.