L’Associazione degli albergatori di Minorca ricorda che, sebbene siano richiesti più dati, questi non possono essere in contraddizione con la legge sulla protezione dei dati.

La recente implementazione del nuovo sistema di registrazione dei dati di prenotazione ha generato confusione nel settore turistico, soprattutto nel Regno Unito, la principale fonte di turisti in Spagna. La misura, che obbliga le aziende ricettive e di noleggio auto a registrare i dati personali dei viaggiatori, ha scatenato le critiche del settore, che si trova ad affrontare un processo amministrativo che considera complicato e contraddittorio rispetto alle leggi sulla protezione dei dati.

Finora si chiedevano solo i nomi dei turisti. D’ora in poi, le agenzie dovranno chiedere ulteriori informazioni, come i numeri di telefono e di e-mail, che in precedenza non erano tenuti a fornire. La misura sta causando disagio tra i viaggiatori del Regno Unito, dove non esiste una carta d’identità e molti non sanno come fornire queste informazioni.

Il problema è ulteriormente complicato dai continui cambiamenti dei criteri amministrativi. Fino al 28 novembre esisteva un’unica piattaforma per la registrazione, ma a partire da quella data sono state introdotte modifiche che hanno interessato sia le strutture ricettive che le aziende con sede in Catalogna.

I cambiamenti, che riguardano soprattutto i viaggiatori provenienti da fuori Spagna, hanno suscitato preoccupazioni per l’immagine che viene proiettata all’estero. Ciò potrebbe avere un impatto negativo sulle prenotazioni per la prossima estate.

Questo nuovo sistema, approvato con il Regio Decreto 933/2021, obbliga le compagnie di alloggio e di noleggio auto, così come le agenzie di viaggio, a fornire al Ministero dell’Interno i dati personali dei turisti. Le informazioni da inserire nel registro comprendono nome e cognome, numero di carta d’identità, nazionalità, data di nascita, luogo di residenza, numero di telefono ed e-mail, oltre ai dettagli delle transazioni e dei pagamenti.

Le aziende sono obbligate a conservare questi dati per tre anni. Tuttavia, le norme prevedono sanzioni pecuniarie in caso di mancato rispetto degli obblighi. Le infrazioni gravi possono comportare multe tra i 601 e i 30.000 euro, mentre le infrazioni minori vanno da 100 a 600 euro. Azucena Jiménez, direttrice di ASHOME a Minorca, ha commentato a Radio Menorca che il settore turistico è già abituato a una buona gestione dei dati dei propri clienti e che questo significa un’estensione del controllo esercitato finora sui turisti, ma che è necessario tenere presente ciò che dice la legislazione in termini di Legge sulla Protezione dei Dati.

Sebbene il Ministero dell’Interno assicuri che la misura non ha finalità di riscossione fiscale e che mira a migliorare il controllo dei turisti, il settore continua a dubitare della sua efficacia e del suo impatto sull’immagine della Spagna come destinazione turistica.