In navigazione da est a ovest: ecco i 5 rifugi naturali dell’isola di Minorca
Da Oriente a Occidente, da est a ovest. Dagli oltre cinque chilometri di Mahon ai circa quattro di Fornells e al Puerto Deportivo Cala’n Bosch, detto anche “Lago”. Il tempo, il mare, il vento hanno modellato la costa di Minorca, soprattutto quella settentrionale, in modo eterogeneo e capriccioso.
Coste con rifugi naturali, testimoni di assalti, conquiste e scambi commerciali, di guerre e dichiarazioni di pace.
Quelli più grandi, Ciutadella e Mahon, raccontano tuttora frammenti della storia dell’isola, delle epoche e delle vicende che ne hanno determinato il carattere solo apparentemente ruvido. Nel terzo millennio sono soprattutto fonti di ricchezza per le flotte di pescatori che pattugliano il cuore del Mediterraneo e approdi sicuri per le imbarcazioni da diporto. Vediamoli uno a uno, arrivando proprio dal mare.
- In navigazione da est a ovest: prima tappa, porto di Mahon
- Seconda tappa: Addaia, il terzo porto più grande dell’isola
- Terza tappa: Fornells, la laguna ideale per ripararsi
- Quarta tappa: Ciutadella, il rifugio che guarda Mallorca
- Quinta tappa: Cala’n Bosch, il “lago” a Sud di Ciutadella
- Cales Fonts, l’essenza del porto di pesca a Oriente
In navigazione da est a ovest: prima tappa, porto di Mahon
Ampio e profondo, oltre cinque chilometri di lunghezza dall’imboccatura alla sua darsena più interna, è considerato porto commerciale, turistico e industriale. Per le sue dimensioni, è il secondo porto al mondo dopo Pearl Harbour (isola di Oahu, arcipelago delle Hawaii) e il primo in Europa.
Grazie alla sua posizione strategica, per secoli diverse nazioni hanno considerato Minorca come una destinazione chiave, e ambita, per le rotte commerciali e gli insediamenti militari. Lo testimoniano la fortezza di La Mola, che sorveglia l’ingresso del fiordo, l’isola del Lazzaretto e l’Isla del Rey con l’ex Ospedale Britannico e dal 2021 con la prestigiosa galleria d’arte moderna Hauser & Wirth Menorca.
Mahon e il suo porto con il Molo de Ponent e il Molo de Levant impreziositi da negozi, bar, ristoranti sono assolutamente da vedere. Marina Menorca gestisce 550 posti barca mentre il Club Maritimo Mahon gestisce gli ormeggi in banchina da Punta de Cala Figuera e Punta del Rellotge, di fronte alla zona dei ristoranti.
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Seconda tappa: Addaia, il terzo porto più grande dell’isola
Situato tra il parco di S’Albufera des Grau e la Riserva Naturale della Biosfera del Nord di Minorca, il porto di Addaia (o Puerto de Adaya) è nascosto in una insenatura della costa settentrionale. L’ingresso, piuttosto stretto, conduce verso il fondo della baia riparata dai venti, eccetto quelli che provengono da S-SE. Il silenzio regna sovrano tra gli isolotti che nascondono piccole cale sorvegliate dalle candide case e ville di Addaia, località residenziale molto amata dagli Inglesi.
Il porto dispone di 168 posti barca per imbarcazioni lunghe fino a 15 metri e offre servizi come acqua, elettricità, carburante, gru, travel lift… Sono diverse le barche che trascorrono l’inverno alla fonda, ovvero all’ancora, ad Addaia. Per le sue acque cristalline e le numerose grotte sottomarine, è una zona ideale per immersioni e snorkelling. Addaia, situata nel comune di Es Mercadal, non ha una spiaggia ma è vicina a Arenal de Castell, Arenal de Son Saura e Son Parc, l’unico campo da golf dell’isola.
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Terza tappa: Fornells, la laguna ideale per ripararsi
Un pittoresco villaggio di case bianche, immerso nella tranquillità, sulla costa settentrionale di Minorca. Così si presenta Fornells, uno dei piccoli, grandi paradisi di Minorca. Infatti, il vento di Tramontana per esempio non entra in questa laguna lunga 4 chilometri, larga 2 e profonda 12 metri circa.
Un bacino che è rifugio per numerose specie marine – siamo in una delle aree marine protette della costa minorchina – dove praticare vela, windsurf, kayak. Dove assaggiare la famosa “caldereta de langosta“, una delle ricette tradizionali più note dell’isola.
Nasce e resta un porticciolo di pescatori, Fornells, dove dagli anni Sessanta del secolo scorso, il Club Nàutic Fornells gestisce un molo per accogliere una trentina di imbarcazioni di 12 metri massimo di lunghezza. Con servizi in banchina come acqua, elettricità, servizi igienici… Anche qui sono numerose le imbarcazioni che trascorrono diversi mesi alla fonda, cioè all’ancora.
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Quarta tappa: Ciutadella, il rifugio che guarda Mallorca
Sebbene non possa essere paragonato per dimensioni o importanza storica a quello della capitale, il porto di Ciutadella compete in eleganza e genuinità. Ogni sera osserva il sole tramontare e il suo carattere marinaro illumina barche da pesca e imbarcazioni da diporto fino a 20 metri – 180 posti barca di cui 70 di transito – ormeggiate alle banchine di fronte a ristoranti, negozi, bar e night club. Il tutto gestito dal Club Náutico Ciutadella, 100 anni nel 2023.
Ciutadella è interessata dal fenomeno metereologico conosciuto con il nome minorchino “rissaga“: si tratta di straordinarie fluttuazioni del livello del mare che possono raggiungere i 2 metri di ampiezza in periodi di 10 minuti. Perciò, soprattutto in inverno accade che il porto di Ciutadella venga chiuso. Per ovviare a questo inconveniente, è stato costruito un molo di attracco per traghetti e navi passeggeri e merci.
Quinta tappa: Cala’n Bosch, il “lago” a Sud di Ciutadella
Con i suoi 276 posti per imbarcazioni dai 4 ai 18 metri, il porto turistico di Cala’n Bosch gode di una posizione privilegiata sulla costa sud-occidentale di Minorca. È il più vicino a Maiorca e si trova a pochi minuti da Cap d’Artrutx e dal suo faro della metà del XIX secolo.
L’accesso è limitato da un ponte alto 6,80 metri situato nella sua parte centrale. Allo stesso modo, l’ingresso del canale ha un pescaggio massimo di 1,50 metri. Per la sua forma raccolta e protetta, il porto di Cala’n Bosch è detto il “Lago”.
Offre i servizi utili alle barche in transito: acqua potabile, servizi igienici, raccolta differenziata dei rifiuti eccetera. Ha inoltre il pregio di essere a 100 metri dalla spiaggia di Cala’n Bosch, a circa 8 chilometri da Cala en Turqueta e da altre cale e grotte.
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Cales Fonts, l’essenza del porto di pesca a Oriente
La cittadina di Es Castell, nel fiordo di Mahon, possiede Cales Fonts. È un porticciolo solo per barche da pesca che mi ricorda Portofino.
L’attività sul lungomare dà un’idea della vivacità di “un porto nel porto” con locali dove gustare pesce e frutti di mare, condividere tapas e fare shopping in negozi e botteghe. Artigianato ovunque, ogni lunedì sera, in estate. Es Castell è anche il luogo privilegiato per osservare il sorgere del sole. Infatti, è il primo comune in Spagna a godere della bellezza di un nuovo giorno.
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Ti auguro buona navigazione e ti lascio con le parole di Seneca:
«Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare».