Pizzeria Dall’Italiano Beach
di Gloria Vanni
Nome: Michela e Paolo
Cognome: Moro e Cappellari
Nati a: Bassano del Grappa lei, Enego lui (provincia di Vicenza)
Professione prima di venire a Minorca: studentessa lei, pizzaiolo lui
Professione a Minorca: proprietari pizzeria Dall’Italiano Beach a Ciutadella.
La vita è sorprendente. Infatti, in questa epoca di relazioni digitali, a Minorca capita di incontrare coppie che sembrano uscite da romanzi d’altri tempi. Come Michela Moro e Paolo Cappellari, entrambi vicentini, che s’incontrano e innamorano a Enego – borgo di 1.500 anime in Valsugana -, quando lei ha 18 anni e lui 23. E da allora non si sono più lasciati!
I genitori di Paolo hanno una pizzeria e quando il papà muore, i cinque figli aiutano la mamma a portare avanti il locale. Con grande semplicità, come si faceva una volta, si condividono passione, sacrifici, traguardi.
Michela invece studia, è bella e per gioco, racconta, «per vincere un viaggio, ho partecipato a Miss Occhi. Sono 89 le partecipanti e io vinco il viaggio a Parigi! Poi, sono arrivata terza a Miss Nord Italia e in semifinale a Miss Italia. Mi si è aperto un mondo sconosciuto, ho vissuto un anno a Milano, ho fatto lavori come modella e indossatrice: è stata una bellissima esperienza che è durata due anni. Ho deciso di lasciare quella carriera per dedicarmi alla famiglia. Con Paolo siamo andati alla ricerca di un luogo caldo e ci siamo innamorati di Praia da Pipa, nel Rio Grande do Norte, Brasile del Nord».
La mia curiosità mi porta subito a “googolare” e scopro che Pipa è un paesino a 80 chilometri da Natal, nello stato di Rio Grande do Norte: è uno dei luoghi più paradisiaci e magici dell’intero Brasile. Michela aggiunge:
«È l’Ibiza brasiliana, noi l’abbiamo scelta per la qualità della vita, il calore della gente, il clima di eterna primavera. Abbiamo iniziato con un piccolo chiosco dove offrivamo pizza al trancio. Dopo due anni abbiamo aperto il nostro primo ristorante con 12 tavoli. Abbiamo cominciato a fare pizze intere e pasta fresca. C’era sempre la fila per mangiare. Si chiamava “Dall’Italiano” perché tutti dicevano andiamo dall’italiano e così è nato questo nome. Siamo andati avanti così cinque anni, quindi ci siamo spostati nel ristorante più antico di Pipa, lo abbiamo ristrutturato e abbiamo aggiunto una cantina semplice ma sofisticata».
Intanto due figlie, Alicia e Thays, completano la famiglia e mentre lei si occupa (anche) delle bimbe, lui è un artista che in una camera in casa produce ricotta e mozzarella. Ha una dote naturale, Paolo, per le cose buone. Sperimenta e crea, le sue insalate si chiamano Sublime e Divina mentre Gustosa e Preziosa sono i nomi di due pizze.
Michela al suo fianco si appassiona di frutti naturali e scopre l'”açaí”, pianta della famiglia delle palme diffusa in Amazzonia, con una bacca strepitosa. È un frutto piccolo e tondeggiante, di colore viola intenso con solo il 10% di frutta e il 90% di nocciolo o seme. Quel 10% è pura fibra e vitamina e, precisa Michela, «è una bomba di ferro, vitamine (B, C, E), proteine, acidi grassi Omega 3, 6,9. Ha proprietà antiossidanti, più dell’uva e dei mirtilli. E ancora, è antinfiammatorio e antibatterico. È un alimento completo che può sostituire un pranzo vegano senza glutine. Noi lo importiamo dal Brasile e creiamo una nostra ricetta: il “bowl”, la ciotola. È frutta frullata cui aggiungiamo guaraná per chi lo vuole leggermente dolce. Assomiglia a uno yogurt/gelato e fa tanto, tanto bene».
A 11 anni Alicia chiede di ritornare in Europa a studiare. L’accontentano e va a Bassano del Grappa dalla mamma di Michela. Loro rimangono in Brasile con la figlia più piccola ma le lontananze non fanno per loro, perciò decidono di tornare in Italia. Lasciano il ristorante ai dipendenti e nel 2017 iniziano a guardarsi attorno per trovare un luogo nel Mediterraneo simile a Pipa.
Mentre chiacchieriamo, Paolo continua a sfornare pizze, Ciutadella sembra affamata anche alle 5/6 del pomeriggio, Michela va e viene tra i tavoli e ricorda:
«Nel 2018 scopriamo Minorca, veniamo in vacanza per un mese, ci è piaciuta tantissimo e dopo tre mesi eravamo già qui, con le bimbe iscritte a scuola. Siamo arrivati a settembre e non riuscivamo a trovare lavoro. Finalmente scoviamo un locale vuoto a Son Xoriguer e abbiamo aperto a primavera 2019. La nostra prima stagione è stata ottima, abbiamo chiuso a novembre. Nel 2020 siamo stati i primi a riaprire e abbiamo lavorato tantissimo. Siamo rimasti a Son Xoriguer quattro anni e nel 2023 ci siamo spostati a Ciutadella per lavorare di più: una famiglia di quattro persone è difficile da mantenere solo con un lavoro stagionale!».
Aperto da febbraio a ottobre, tutti i giorni (lunedì chiuso), dalle 12 alle 22, Dall’Italiano Beach è al numero 8 di Calle del Bisbe Juano, Playa Grande, di fronte al mare. Un locale piccolo, con due tavoli interni e 10 tavoli per 40 posti sul marciapiede di fronte che per tutti qui è la terrazza. Il regno di Paolo, la cucina, è piccolo ma ben organizzato e in continua elaborazione: la massa madre della pizza è fermentata 48 ore. Tutto è artigianale, il servizio di consegna a domicilio è l’asso nella manica. Nel menu, due antipasti – bresaola e burrata -, due insalate, 20 pizze, quattro tentazioni dolci e cocktail brasiliani. E non è tutto. Infatti, Michela dice:
«Per sei inverni sono tornata in Brasile a lavorare nel nostro ristorante. Nel 2023, dopo 19 anni, l’abbiamo venduto e ora abbiamo deciso di aprire un secondo locale a Ciutadella, al Mercato del Pesce, al numero 4 di Plaza de la Llibertat. Un take away a base di açaí, soluzione ideale per chi ha problemi di alimentazione, e l’80% dei prodotti, dal cibo alle bibite è senza glutine e per vegani».
Insomma, volendo non ci si ferma neppure a Minorca. Cosa fate quando non lavorate?
«Passeggiamo, andiamo in kayak e gommone, ci rifugiamo nella natura!».
Cosa vi piace di Minorca?
«La pulizia, le spiagge, il mare, gli animali ovunque: è davvero un luogo incontaminato! Ci piace il rispetto per i bambini e le persone anziane, per chi attraversa la strada: le auto si fermano prima delle strisce pedonali! Le nostre figlie sono felicissime di stare qui, parlano cinque lingue».
Cosa consigli a chi sogna di venire a vivere a Minorca?
«Minorca per me è un progetto ideale per la famiglia: è tranquilla e calma, non ci sono pericoli, è un ambiente sereno, offre una qualità di vita alta e una notevole ricchezza storica e culturale. Consiglio di venirci con una buona dose di spirito di avventura, di fare il giro dell’isola a piedi e in kayak, sapendo che si lavora pochi mesi l’anno e nel periodo invernale è meglio offrire qualcosa di speciale!».
Nel corso di questa intervista ho assaggiato due ottime pizze e bevuto un altrettanto ottimo Spritz. Ho percepito l’armonia che unisce Paolo e Michela, ho apprezzato la dolcezza di Alicia, i sorrisi e la gentilezza di Michela che saluta tutti e tutti la salutano. Ho amato il loro sapersi rimboccare le maniche e ricominciare senza vivere sugli allori del passato. Perché se ogni storia ha un inizio e una fine, in mezzo c’è l’avventura, una sfida che possiede sempre qualcosa di nuovo. Alla fine credo che l’umiltà sia uno dei doni più preziosi da tirare fuori dalle tasche, in qualunque luogo, in qualunque momento della vita.
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