El Faro di Cala Torret
Sembra che a Minorca non accada nulla… e invece anche il ristorante El Faro di Cala Torret comincia la stagione 2021 con diverse novità.
La prima riguarda il menu: 22 piatti sono ricette minorchine o utilizzano prodotti a “chilometro zero”. Tra le paelle, è stata aggiunta quella cremosa con rana pescatrice, gamberi e capesante. Una più ampia scelta di antipasti, caldi e freddi, dà il benvenuto a pranzi e cene su una delle più belle terrazze della costa meridionale di Minorca: Cala Torret.
E ancora, più scelta di pesce fresco – San Pietro, scorfano (cap-roig), razza & Co. -, grazie a un accordo con un pescatore. Per chi ama la carne, c’è il manzo Angus-Menorca, incrocio tra razze Angus scozzese e Vermella minorchina della tenuta di Son Angladó a Ciutadella.
Per i golosi di dolcezze, accanto alle “Delicias de la Abuela” – bignè casalinghi con crema pasticciera ricoperti di cioccolato fondente di cui vi ho raccontato la bontà in questo articolo -, ecco l’ensaimada di “Cas Sucrer” di Es Mercadal servita con gelato o crema, il cheesecake fatto in casa, il budino di fichi…
Benet Guàrdia e Pedro Sanchez sono i due soci di El Faro di Cala Torret e hanno un comune denominatore: la passione per ciò che fanno. Sono la mente e il braccio di un locale che dal 2018 ha iniziato a scrivere una nuova storia gastronomica. La cucina è nelle mani di Lluís Montiel, ex chef del Restaurante Rocamar di Mahon, e di Richard Estévez, cuoco galiziano esperto di polpo e di risi. Appartiene al collaudato team anche David, figlio adottivo di Benet.
Nel menu c’è la “caldereta de langosta“, uno dei piatti più noti di Minorca, al prezzo di 54 euro che mi sembra più ragionevole di quelli della costa settentrionale. Si tratta di una crema fatta con aragosta congelata di qualità e scordatevi che ci siano ristoranti che la preparino con crostacei Made in Menorca. Il mare dell’isola, infatti, non riesce a soddisfare la richiesta, soprattutto quella estiva. Benet Guàrdia precisa:
«Tranne merluzzo e salmone, tutto il pesce del nostro menu è fresco, pescato a Minorca anche se rombo, nasello, sardine provengono dalla Galizia perché qui non si pescano. Il segreto della caldereta è nella ricetta di Lluis, il nostro chef minorchino, che la fa buonissima e chi la prova, torna a mangiarla! Va ordinata e meglio se è preparata uno o due giorni prima perché gli ingredienti devono riposare».
Tra le altre novità di El Faro di Cala Torret, l’avere ottenuto il marchio Minorca Riserva della Biosfera, grazie a impegno per la sostenibilità, rispetto dell’ambiente, sostegno ai produttori locali e consumo di prodotti di Minorca. Inoltre, a tavola niente plastica ma acqua purificata in bottiglie di vetro prodotta con apparecchi Artic Water.
E ancora, ventilatori a soffitto per fornire maggiore comfort nelle giornate più calde e zero insetticidi perché il movimento delle pale e dell’aria allontana mosche e zanzare.
«Abbiamo anche acquistato una batteria per il trattamento dell’energia reattiva che ottimizzerà i nostri consumi, evitando inutili eccessi. E continuiamo ad applicare tutte le misure igieniche raccomandate dalle autorità sanitarie affinché chiunque possa godere di pranzi e cene sulla nostra terrazza di fronte al mare», aggiunge Benet Guàrdia.
Insomma, le novità a questo punto sono pronte a tavola, dove il primo cestino di pane, amato da noi italiani, è gratuito. Si può prenotare dal 12 giugno sul sito El Faro Restaurant – anche questo rinnovato e in 6 lingue, italiano incluso -, pranzi dalle 12.30 alle 14.30 e cene dalle 18.30 alle 22.30, 7 giorni su 7. Nel menu sono presenti anche 6 ricette per bambini e, se posso permettermi un consiglio, assaggiate almeno una volta i calamaretti fritti (chipirones): sono croccanti, saporiti, una vera goduria, le vostre papille gustative ve ne saranno grate.