Minorca, la bellezza a portata di volo
Marisa La Penna
Un’ora e mezza di volo da Napoli per ritrovarsi catapultato in un mix fatto di mare dai colori straordinari, da lussureggiante vegetazione, da paesaggi mozzafiato, da costruzioni ordinate ed eleganti che bene impattano con l’ambiente.
Minorca è una vera rivelazione per chi ha sempre scelto mete più esotiche a molte e molte ore di volo dall’Italia.
Ci sono stata a giugno, che ritengo sia il periodo migliore per una vacanza su un’isola del Mediterraneo.
Per scoprirne ogni angolo, ogni cala, per visitare i due centri più importanti, ovvero Ciutadella e Mahon è indispensabile noleggiare un’auto in aeroporto.
Un’utilitaria costa (a giugno) circa 50 euro al giorno. È pur vero, comunque, che i vari punti dell’isola sono ben collegati da un buon servizio bus.
Oppure, si può scegliere (se si ha la forza di pedalare) di noleggiare una bici: i percorsi, specialmente quelli lungo il cosiddetto Camí de Cavalls che permette di accedere via terra a molte baie, sono tutti tra il verde e, mi dicono, molto affascinanti.
Gli scooter sono invece veramente pochi. E non so spiegarmi il perché. In una settimana di vacanza ne avrò incrociati al massimo due. In ogni caso la mancanza di moto che sfrecciano dovunque rende l’isola molto più rilassante.
Se si sceglie un “mare comodo” sono diverse le spiagge attrezzate con ombrelloni e sdraio. Il costo? Da un minimo di 19 a un massimo di 23,50.
La cosa che mi ha sorpreso è che in tutte queste spiagge attrezzate, ombrelloni e lettini sono tutti uguali. E questo rende il paesaggio sicuramente molto più omogeneo e elegante diversamente che altrove dove ogni lido propone colori e strutture diverse. Insomma ordine ed eleganza sono la peculiarità che si percepisce sin dal primo momento che si sbarca sull’isola. In una settimana di vacanza non abbiamo visto una sola carta in terra. E non è poco.
Dopo averla girata quasi tutta non ho esitazioni ad eleggere la zona a nord come la più bella: io ho soggiornato all’interno del parco Platges de Fornells che affaccia direttamente sul mare ed è stata una scelta indovinata. Per la scelta delle spiagge, invece, bisogna regolarsi in base ai venti: se soffiano da nord ovviamente bisogna puntare sul Sud, se la direzione è invece contraria bisogna scegliere le cale settentrionali.
Mare cristallino, dai colori caraibici a Tirant, una spiaggia lunga e selvaggia in un’insenatura paesaggisticamente superlativa.
A pochi passi c’è la possibilità di ottimi ristoranti per una fresca e fragrante insalata per restare leggeri in spiaggia. Ma la varietà di cibo può appagare anche chi non si accontenta di una semplice insalata. E, sempre sul fronte della ristorazione, non ho esitazioni ad ammettere di aver mangiato la miglior paella della mia vita (e in Spagna ci sono stata molte volte) in un ristorante sul porticciolo di Fornells.
Io non ho rinunciato nemmeno a una puntata a Ciudadela: una cittadina costruita su di un fiordo con la bellissima cattedrale di Santa Maria in stile gotico catalano ricca di coloratissime vetrate.
Concludendo: non ho alcuna esitazione a consigliare una riposante vacanza a Minorca, tranquilla isola delle Baleari, ben diversa dalle sorelle Ibiza e Palma, certamente più caotiche e rumorose.
Nella foto di copertina: Cala Pregonda