I muretti a secco, candidatura a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanitá
La tecnica della costruzione dei muretti a secco, che dal tempo dei latifondi costituisce una caratteristica inconfondibile in gran parte dell’Europa ha da oggi raggiunto un importante riconoscimento.
Il Comitato dell’UNESCO, infatti, ha accettato la proposta di paesi come Italia e Francia per riconosere la candidatura della tecnica di costruzione dei muretti a secco come Patrimonio Culturale Immateriale dell’ Umanitá.
Alla candidatura partecipano diverse regioni spagnole: Baleari, Catalunia, Asturie, Galizia, Valencia, Aragona, Estremadura, Andalusia e Canarie.
In tutte queste regioni sono molti i luoghi che proprio per l’utilizzo dei muretti a secco, sono giá luoghi protetti dall’UNESCO, ma quello che si vuole ora è il riconoscimento culturale di una tecnica di costruzione medievale che si trova ed è stata tramandata in gran parte dell’ Europa (anche in Italia, per esempio), e rischia di essere dimenticata.
Il valore di questa tecnica – si spiega nella proposta di candidatura – è quello di rappresentare l’armonia tra uomo e la natura.
Nessun elemento che non sia naturale viene utilizzato per la costruzione di questi muretti: pietre (scelte con cura, perchè “incastrino” alla perfezione), terra ed acqua.
Si tratta di una tradizione ancora viva, che dona un forte sentimento di identitá e di territorialitá.