Ecco cosa sono le Riserve della Biosfera dell’Unesco
Minorca è una delle 714 Riserve della Biosfera dell’Unesco inserite nel programma Man and the Biosphere (MAB) che promuove la consapevolezza dello sviluppo sostenibile nel mondo. Un progetto che nel 2021 compie 50 anni e ha due obiettivi: preservare la biodiversità e aiutare l’economia locale a crescere grazie al mantenimento di questi spazi naturali.
A onor del vero la storia inizia giovedì 7 ottobre 1993. Grazie alla perfetta simbiosi tra uomo e natura, Minorca e Lanzarote sono dichiarate Riserve della Biosfera.
Per la prima volta, l’Unesco attribuisce il riconoscimento a un territorio nella sua totalità, includendo anche i centri abitati. Un traguardo che non è un punto d’arrivo ma un impegno da rispettare ogni giorno. E se Lanzarote deve questo riconoscimento all’artista César Manrique, Minorca lo deve ai suoi abitanti e a organizzazioni come il Gob, associazione ecologista che dal 1977 è impegnata nella difesa dell’isola.
Luoghi che forniscono soluzioni locali a sfide globali
Ma cosa significa essere Riserva della Biosfera? È una qualifica internazionale assegnata dall’Unesco per la conservazione e la protezione dell’ambiente. Oggi sono 129 i Paesi nel mondo che posseggono territori riconosciuti dall’Unesco. Con le sue 52 riserve, la Spagna è la numero uno al mondo.
Le Riserve della Biosfera sono “luoghi di apprendimento per lo sviluppo sostenibile“. Sono siti per testare approcci interdisciplinari, per comprendere e gestire i cambiamenti tra sistemi sociali e ecologici. Sono luoghi che forniscono soluzioni locali alle sfide globali. Le Riserve della Biosfera includono ecosistemi terrestri, marini, costieri e ogni sito promuove soluzioni che conciliano la conservazione della biodiversità con la sostenibilità.
Per essere dichiarate Riserva della Biosfera, le aree devono dimostrare che esiste un legame tra uomo e natura. In sintesi, l’obiettivo di una Riserva della Biosfera è preservare e generare valori naturali e culturali. Come? Attraverso una gestione scientificamente corretta, socialmente rispettosa, culturalmente creativa, operativamente sostenibile. Insomma, non è poco!
Perché Minorca è Riserva della Biosfera
Nel 1993 Minorca è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’Unesco. Un riconoscimento all’armonia nella quale i minorchini e la natura hanno sempre convissuto.
Non solo. Infatti, Minorca ospita i paesaggi naturali meglio conservati del Mediterraneo. Gole, grotte, zone umide, isolotti, sistemi dunali e spiagge in cui vivono numerose specie, tra cui varie endemiche.
Solo la zona meridionale dell’isola possiede circa 40 gole che rappresentano l’habitat ideale per oltre 200 specie, 26 delle quali specifiche di Minorca. Si possono osservare uccelli marini e rapaci come aironi, cormorani, nibbio reale, falchi pellegrini, aquile calzate e pescatrici.
Inoltre, l’erosione del mare ha creato numerose grotte, sia terrestri che sottomarine. Stagni, paludi e lagune formano zone umide costiere come il Parco Naturale S´Albufera des Grau che è Zona di protezione speciale per l’avifauna (ZEPA). Un’area dove uccelli come la berta maggiore e il cormorano volano indisturbati sulla laguna separata dal mare da una barriera di sabbia. È un paradiso per gli amanti dell’ornitologia. In inverno si è arrivati a contare oltre undicimila uccelli acquatici di quasi un centinaio di specie diverse.
Le peculiarità delle sue isole, spiagge, mare
Va detto che tutta Minorca è ben conservata ma il meglio, ovviamente, si trova nelle sue isole disabitate: l’Aire di fronte a Punta Prima, Porros di fronte a Fornells che segna il limite settentrionale della riserva Marina e Colom appena fuori l’Albufera des Grau.
Isole dove l’assenza di insediamenti umani favorisce la presenza di animali come la lucertola delle Baleari (Podarcis lilfordi), con un dorso di colore nero tendente al blu.
Anche i sistemi dunali sono protetti e sono caratterizzati da piante come giglio di mare, lentischio, ilatro sottile. Quindi, ricordiamoci che le praterie di Posidonia oceanica sono il primo indicatore della purezza e della qualità del mare di Minorca.
Grazie all’incorporazione della zona marina che circonda l’isola, dalla costa fino a 12 miglia marine, la riserva è passata dai 71.191 ettari del 1993 ai 514.485 ettari del 2019.
Nel mare di Minorca sono state contate oltre 35 comunità biologiche diverse e 628 specie di alghe, molluschi, pesci come il sarago, la donzella, l’occhiata, il barracuda.
Minorca, un paradiso da scoprire e proteggere
In breve, una grande quantità di volatili e cetacei vive a Minorca in forma permanente o sfrutta la riserva per passaggio e nutrimento. Tra i cetacei, è notevole la presenza di una rara specie di delfino – il tursìope -, quindi capodoglio e stenella striata, altro cetaceo appartenente alla famiglia dei delfinidi. È possibile avvistare anche il delfino comune, esemplari di zifio – un mammifero ancora da scoprire -, e le balenottere comuni.
Infine, il Canale di Minorca rappresenta l’area principale di nutrimento dei gabbiani nelle Baleari, soprattutto della specie della berta grigia e maggiore, del cormorano e del gabbiano corso.
L’isola ospita un parco naturale, cinque riserve naturali, una riserva marina e 19 Aree Naturali di Speciale Interesse. Minorca è un paradiso naturalistico che va oltre i numeri e le mucche bianche e nere e marroni che pascolano in prati delimitati dai muretti a secco, altro Patrimonio Unesco. È un paradiso da scoprire, vivere, proteggere, tramandare. Come ospiti di passaggio, infatti, possiamo goderne e prendercene cura.