Massimo Mauri, lo chef giramondo che a Ciutadella ha aperto il bar de tapas “Maramao”
di Gloria Vanni
Nome: Massimo
Cognome: Mauri
Nato a: Merate (Lecco)
Professione prima di venire a Minorca: chef
Professione a Minorca: chef imprenditore
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Ho una fortuna: non conosco l’invidia. Però “invidiavo” i bambini che alla domanda «Cosa vuoi fare da grande?» rispondevano senza esitazione: il pompiere, la ballerina, l’architetto… Era invidia buona e perciò la metto tra virgolette. Non avevo convinzioni, o forse ne avevo troppe, e ho faticato parecchio a trovare la mia strada, anzi le mie strade.
L’invidia buona torna a galla quando incontro Massimo Mauri nel suo Maramao, Bar de Tapas a Ciutadella, uno dei nostri locali preferiti dove mangiare le tapas a Minorca.
Aveva 14 anni, mi racconta, faceva il boy scout e, maneggiando le pentole, ebbe la sua visione: «La cucina è la mia passione: voglio fare il cuoco!».
E che cuoco! Uno chef che per esempio preferisce il fare, fare esperienze, alle moderne lusinghe televisive. Il ragazzino più creativo che tecnologico va alla scuola alberghiera e tra i suoi prof ci sono Carlo Romito – oggi Rettore dell’Ordine dei Maestri di Cucina ed Executive Chef – e Claudio Sadler, noto chef italiano. La gavetta continua da Negro Ricevimenti di Finale Ligure e per quattro anni è nelle cucine di La Fornace a San Vittore Olona (Milano) con lo chef Vincenzo Marconi, fucina di tradizioni del territorio e innovazione culinaria. In mezzo ci sono il militare e la voglia di andare all’estero, di scoprire le cucine del mondo.
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Detto fatto, entra al Club Med e impara a lavorare con i grandi numeri. Ha poco più di 25 anni ed è al Palio a New York, poi al Mediterraneo a Sarasota (Florida). A 28 Massimo decide di mettersi in proprio e ritorna in Italia.
«Prendo in gestione La Corte del Re a Gallarate. Poi ho conosciuto Linda, ci siamo sposati e abbiamo aperto il Mirò a Busto Arsizio. Lo abbiamo tenuto 9 anni, abbiamo creato la scuola di cucina e il servizio catering. Nel 2009 andiamo a Formentera e ce ne innamoriamo. Torniamo in Italia, chiudiamo tutto e ci stabiliamo a Formentera. Per due stagioni ho lavorato al Restaurante Aigua».
Innamorati della Spagna e della più piccola delle Baleari, Massimo e Linda sentono però che il cerchio non si chiude: Formentera non è il loro luogo. Tornano in Italia e a Vigevano aprono Margot, ristorante che ha il nome della loro Labrador. L’amore per i cani, i Labrador in particolare, è un nostro punto in comune oltre a essere sempre pronti a partire.
Dopo un anno di ristorazione in Canada, la voglia della Spagna torna a farsi sentire. Linda e Massimo sono a Barcellona e a marzo 2015 sbarcano per la prima volta a Minorca. Vogliono sentire l’isola, sono alla ricerca di tranquillità e di un posto dove ci sia ancora la possibilità di fare.
«Dal primo momento sentiamo che Minorca è ciò che cerchiamo. È un luogo dove puoi trovare tutto. È pace dei sensi. Qui apprezzi il senso della vita. Incontri gente che ti saluta per strada anche se non ti conosce», aggiunge Massimo che, dopo avere aperto il ristorante Casa Nostra del Melia a Cala Galdana, inaugura il suo Maramao a fine aprile 2018.
Ho varcato la soglia del Maramao a primavera, poco prima dell’apertura. Ci sono tornata ai primi di giugno con tre amiche e abbiamo assaggiato profumi e sapori della cucina creativa di Massimo: piatti popolari abbinati a ingredienti gourmet. Proposte intriganti per la vista e il gusto come il pane con formaggio al limone e acciughe del Cantabrico, humus di ceci con baccalà e polenta, perle di gorgonzola croccante con cipolla caramellata, petto di pollo alla milanese impanato nei cornflex e pomodoro, mozzarella in carrozza e crema di olive nere…
«Mescolo tradizioni italiane e spagnole. I tortelli casalinghi sono ripieni di formaggio di capra. Uso ingredienti locali per lasagne e gnocchi all’amatriciana, per la crema catalana alla liquirizia e la panna cotta con frutti rossi», spiega Massimo. Al suo fianco, in cucina, c’è un ragazzo del Gambia. In sala e in terrazza ci sono sua moglie Linda e due ragazzi, Sam e Blanca.
Al Maramao si può bere una birra con due tapas o fare un viaggio gastronomico tra pasta, pesce, verdure, carne. Ti consiglio di lasciare un angolino per i dolci perché sono strepitosi.
Ancora una domanda, Massimo: cosa farai a fine stagione?
«Seguirò altre aperture dei ristoranti del gruppo Melia. Con loro sono stato a Lanzarote, Tenerife, Capo Verde. Mi piace fare formazione. Potrei anche dare consulenze professionali a chi vuole trasferirsi a Minorca e aprire un locale. Questo non lo scrivere, però, ottobre è ancora lontano e Minorca ti invita a vivere oggi».
Un oggi con un inizio e una fine, con un’alba e un tramonto. C’è luna piena oggi e ritorno a casa, Casa Bonita, con un pizzico di dolcezza di Massimo e Linda. L’ho presa in prestito per condividerla in questo articolo. Ti è arrivata? Per toccare con mano la loro professionalità devi recarti in calle Santissim 8A, \centro storico di Ciutadella.
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