Marco Lascala, imprenditore della ristorazione
di Gloria Vanni
Nome: Marco
Cognome: Lascala
Nato a: Giussano (Monza Brianza)
Professione prima di venire a Minorca: geometra
Professione a Minorca: proprietario del Café Menorca a Mahon
Carpe diem, afferra il giorno o cogli l’attimo sembra essere il verbo di Marco Lascala, nato e cresciuto a Giussano, tranquilla e laboriosa cittadina in Brianza. La sua famiglia lavora nel settore dei marmi e, dopo la scuola alberghiera, prende il diploma da geometra perché è cresciuto a pane, edilizia, marmi e pietre naturali.
Dopo due anni di apprendistato, passa con successo l’esame di Stato e nel 2009 si iscrive all’Albo dei geometri della provincia di Como.
Prima, però, ha avuto un’intensa attività sportiva, come racconta: «Ero appassionato di equitazione e a lungo ho fatto competizioni a cavallo: nel 2002 ho partecipato anche ai Campionati Italiani. Quindi, sono passato alle macchine e ho corso rally in auto e in pista con macchine d’epoca. Di questo mio passato automobilistico mi è rimasta il piede».
Per quattro anni è un geometra felice, poi la professione inizia a stargli stretta e a 27 anni, da un giorno all’altro, decide di partire per imparare l’inglese e aprire nuovi orizzonti. Nel 2013 compra un biglietto per l’Irlanda dove pensa di fare qualsiasi cosa nel mondo della ristorazione: cuoco, cameriere, barista… E a Dublino trova lavoro in un giorno e mezzo.
«Avevo l’idea che Londra fosse troppo cara per me e vedevo Dublino più simile alla città di Como, quindi più tranquilla e più facile da vivere. Così è stato, mi sono trovato benissimo. Il primo mese ho faticato ma al secondo ero già secondo chef di cucina in un ristorante italiano dove preparavamo paste fresche, insalate, panini, antipasti. È stata una fantastica esperienza di cucina!».
Quando hai messo piede la prima volta a Minorca?
«Nel 2014, ad aprile, in vacanza. Mi è piaciuta l’isola e a giugno sono tornato per cercare lavoro. Ho lavorato come cameriere in un ristorante al porto di Mahon e, a fine stagione, ho cambiato per un ristorante a Llumaçanes dove ho lavorato per circa un anno e mezzo. Un giorno ho incontrato un amico che mi ha detto di un negozio in vendita in carrer de Bastio 22, proprio di fronte al Teatro Municipale di Mahon. Ho sempre avuto voglia di aprire un bar, anche in Italia, ma non mi è capitata l’opportunità. A Minorca sì e l’ho colta al volo. Ho aperto il Café Menorca nel 2016 e per un anno ho fatto il barista al mattino e il geometra al pomeriggio».
Secondo te, Marco, cosa è indispensabile per essere un bravo barista?
«Un carattere suadente e un buon sorriso aiutano di certo. Amo divertirmi e fare divertire. Le persone che vengono nel mio locale le conosco da anni. Ci troviamo bene. Spero anche di avere creato un ambiente di lavoro e di conoscenze che migliorano di giorno in giorno. Ho un sogno nel cassetto, aprire un Café Menorca a Dublino ma al momento resta un sogno e intanto aspetto che i miei genitori si trasferiscano a vivere a Minorca».
Il Café Menorca è aperto dalle 7.30 alle 17.30 in inverno, in estate fino alle 22. Martedì con la musica in strada a Mahon fino alle 22, domenica chiuso. Poi, è aperto quando ci sono eventi e spettacoli al Teatro Principale di Mahon.
Cosa ti piace di Minorca?
«Mi piace la tranquillità. Mi piace l’idea di vivere in un’isola in mezzo al Mediterraneo con molta storia alle spalle e dove è normale lasciare aperte le porte di casa. Una volta mi sono dimenticato le chiavi in auto per una settimana e nessuno ha pensato di portarsela via. È un luogo dove si vive e si lavora bene, dove la vita costa meno e, salvo eccezioni, l’inverno è mite. Mi piace la natura di Minorca».
Cosa consigli a chi sogna di venire a venire a Minorca?
«Di venire senza pensarci due volte, trovare lavoro o aprire una attività. A mio avviso bisognerebbe creare qualcosa di nuovo legato allo sport e al Cami des Cavalls. Qualcosa che non sia vincolata al turismo del sole e del mare, alle vacanze estive. Qualcosa che si possa sfruttare e vivere anche in primavera, autunno, inverno. Magari qualche attività notturna in più per i giovani e per i giovani nello spirito».
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