Luca Sinibaldi, Ciutadella, Minorca
di Gloria Vanni
Nome: Luca
Cognome: Sinibaldi
Nato a: Gargnano (Brescia)
Professione prima di venire Minorca: dipendente in un negozio di abbigliamento lusso a Madrid
Professione a Minorca: proprietario di Espacio 5 e comproprietario di Espacio 22, proposte moda e interior design a Ciutadella
«Devi intervistare Luca di Espacio 5», mi dice qualcuno. Detto, fatto! Anche se dal nostro incontro alla pubblicazione di questa intervista ne è passata di acqua sotto i ponti. Colgo dunque questo momento per dire a chi è ancora in attesa di leggersi – Giuditta, Lidia, Enzo & Fabiana… -, di non perdere la speranza, prima o poi il messaggio appare: «Intervista in arrivo!».
Odontotecnico e cartolaio mancato, Luca Sinibaldi cresce nella tranquillità del lago di Garda che gli sta sempre più stretta, tanto più dopo un viaggio a Madrid nel 2007. Esperienza che gli apre occhi, mente, cuore, orizzonti. Torna a casa, lascia la cartolibreria a sua sorella e decide di prendersi un anno sabbatico. Ovviamente, i suoi genitori che sognavano per lui un futuro nell’attività famigliare non sono d’accordo ma…
… Luca ritorna in Spagna e, racconta, «ho trascorso una vacanza lunga sette mesi e ho imparato lo spagnolo. Avevo bisogno di staccare. Poi, ho cominciato a lavorare in un negozio di interior design in Calle del Carme a Madrid. Parlo inglese, tedesco, spagnolo, italiano e lì sono rimasto per 11 anni. Ho sempre lavorato, per me il lavoro è molto importante, è impensabile non aprire la domenica. A Minorca è diverso, la mentalità lavorativa è diversa».
Perché hai scelto Minorca, Luca?
«Sono stato a Minorca in vacanza nel 2012 e mi è sempre piaciuta l’idea di vivere in un’isola. Le Baleari mi hanno affascinato dal principio e Minorca mi è piaciuta molto: l’ho trovata più a mia misura rispetto alle altre. Intanto, ho così iniziato a coltivare l’’idea di aprire un negozio con uno stile di vita. Uno stile che esce un po’ da quello hippy dell’isola e punta più al fascino di indossare qualcosa di bello e comodo anche per andare in spiaggia».
Ad aprile 2017, il gruppo Herno lo chiama per lavorare nel negozio in Calle Serrano a Madrid e, dopo circa due anni e mezzo, Luca lascia il posto sicuro e un ottimo stipendio per realizzare il suo sogno. Dal 2016 ha casa a Ciutadella e nella primavera del 2019 apre Espacio 5 che prende il nome dal civico in cui è ubicato, in Carrer de Nostra Senyora dels Dolors. Luca aggiunge:
«Inizialmente doveva essere un concept store, uno spazio dove mescolare proposte di moda, arte, decorazione eccetera. Poi, abbigliamento, accessori e oggettistica hanno avuto la meglio e allora con Pablo Alejandro Dómina, architetto e artista, abbiamo aperto Espacio 22 al numero 22 di Carrer del Portal d’Artrutx. Qui, arredamento, design, arte e architettura si mescolano con l’estro di Pablo, determinante per lo sviluppo di idee per la realizzazione di progetti d’interni di cui si occupa».
Varco la soglia di Espacio 5 e mi tuffo tra i colori e le linee di un abbigliamento slow fashion e glamour. Abiti, pantaloni, gonne, caftani e camicie che ti invitano a vivere la comodità senza ossessioni modaiole. Pezzi semplici eppure ricercati, capi che puoi mettere sempre e, confesso, avrei comprato di tutto ma mi sono trattenuta! Luca spiega:
«Io sono per lo stile europeo mi mi rendo conto che col tempo mi sto concentrando su design francese e greco, oltre a quello italiano. Mi piace avere una linea internazionale per accontentare la varietà di clienti che passano da Espacio 5. La moda è una cosa seria e non la prendo sottogamba. Importantissimo è anche saper consigliare qual pezzo meglio si addice a un evento e a una figura. Non dico mai che un capo sta bene se non è vero. Per me il cliente deve uscire soddisfatto dal negozio, altrimenti preferisco non compri nulla. Accanto agli occhiali da sole Tiwi di Madrid, propongo i teli spiaggia francesi di Coton Way di vari dimensioni e spessori in cotone certificato, la bigiotteria con le creazioni di Menorca Flowers con i fiori disidratati e i gioielli di Valentina Laganà in rame e tessuto… sono delle sculture!».
Espacio 5 è aperto anche in inverno (fino a metà gennaio e riapre a marzo). Stagione in cui le collezioni sono più urbane, di design italiano e francese, e i colori prevalenti sono nero, beige, grigio, bianco. Un mix che piace a clienti francesi, italiani, spagnoli della Penisola, aggiunge Luca che precisa: «Mi sono rimaste le cose belle del gusto italiano, l’odore della carta, la cultura del confezionare un regalo per cui anche una sciocchezza deve essere presentata bene. Sono pignolo, mi piace l’equilibrio estetico, sono una Bilancia, e per me deve esserci armonia in tutto. Volevo un negozio diverso rispetto a quanto già c’era a Ciutadella e l’idea è aprire altri spazi a Minorca. Amo questo lavoro, mi piace conoscere e chiacchierare, senza contare che non si finisce mai di imparare ».
Per Luca un negozio non è una semplice attività commerciale: è una forma di vita, perciò un locale deve essere accogliente. Varcare la soglia di Espacio 5 e Espacio 22 è come entrare in una casa, dall’atmosfera calda, arredata con mobili usati e restaurati. Entrambi i negozi sono aperti dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 17,30 alle 20,30, in estate anche fino alle 22, chiusi domenica.
Luca, cosa apprezzi di Minorca?
«Il suo ambiente, che mi rilassa, mi calma, mi fa stare bene. Mi piace camminare e mi ha fatto recuperare il mio tempo che è un vero lusso».
Cosa pensi della gente di Minorca?
«La zona dove abito è abitata prevalentemente da minorchini e ho ottimi rapporti con loro. Al principio possono sembrare un po’ chiusi, ma come cominci a conoscerli e, soprattutto, a farti conoscere, allora cambiano il mood e sono stupendi! Certo, la mia clientela è internazionale quindi mi capita, sul lavoro, di avere a che fare più con turisti e gente di fuori Minorca».
Cosa consigli a chi sogna di venire a vivere a Minorca?
«Credo che sia meglio venire a Minorca a 50 anni anziché a 30, quando hai già fatto tante esperienze. A Minorca hai una buona qualità di vita e puoi goderti di più te stesso. Consigli? Viverla nelle diverse stagioni per vedere come cambia da un mese all’altro. Gli inverni sono un po’ lunghi ma è pur vero che puoi sempre prendere un aereo e, in un’ora, essere catapultato a Madrid».
Minorca mi ha fatto recuperare il mio tempo: è qualcosa che non ha prezzo, è il pensiero di Luca. Parole che confermo al 100%, anche quando dico che il “poc a poc” è un concetto per me ancora poco familiare. È vero però che il mio quotidiano fatto di mille e uno impegni è una mia scelta. Scelgo priorità e opportunità, incontri e persone che in un modo o nell’altro rendono unico il mio tempo. Così unico e speciale che sono passati cinque anni e mi sembra ieri che sono arrivata alle sette del mattino con la nave a Ciutadella e gli occhi pieni di sogni.
Ecco, per me Minorca ha anche la straordinaria capacità di spingerti verso il meglio: a essere migliore, a fare le cose meglio, a imparare qualcosa di nuovo. Già, c’è sempre qualcosa da imparare, dice anche Luca, e come non essere d’accordo? Ce lo ricorda pure Michelangelo con questa semplice frase in cui c’è tutto: «Io sto ancora imparando».
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