Linda Orza
di Gloria Vanni
Nome: Linda
Cognome: Orza
Nata a: Sarno (Salerno)
Professione prima di venire a Minorca: addetta vendite e modella in una boutique di moda a Roma
Professione a Minorca: coproprietaria dei ristoranti Maramao e Locanda Margot
Sono orgogliosa di questa intervista perché sono riuscita a superare la ritrosia e la timidezza di una donna molto riservata. Come me, sta meglio dietro le quinte e non ama apparire anche se… ogni giorno Linda Orza ci accoglie con simpatia e gentilezza al Maramao, Bar de Tapas a Ciutadella, al numero 8 di Carrer del Santíssim.
L’ha creato nel 2018 con suo marito, Massimo Mauri, uno degli chef più creativi che conosco. Dal 2021 lo gestisce da sola perché il 26 marzo 2022 Massimo ha aperto la Locanda Margot, situata al numero 8 di Carrer de Nostra Senyora dels Dolors, distante pochi minuti a piedi dal Maramao, centro storico di Ciutadella. Due locali che vanno alla grande, anzi alla grandissima.
Linda il Maramao non era abbastanza?
«Massimo voleva una cucina più grande. Così può esprimere al meglio le sue capacità. Io mi sono ritrovata da sola con la paura di non essere capace però ho scoperto che ce la faccio, mi piace e va tutto molto bene. Sono estremamente contenta di come stanno andando entrambi i ristoranti: il Maramao è la nostra casa. Io apro e chiudo Locanda Margot, formo le ragazze di sala. Sono in tutte e due i locali, meno assiduamente alla Locanda. Però, dalla scelta degli arredamenti alla carta dei vini, è tutta farina del mio sacco. Massimo si occupa della cucina dei due locali».
“Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna“. C’è chi dice che questa frase sia della scrittrice britannica Virginia Woolf e chi ritiene che abbia origini più antiche. Poco importa, mi racconti il dietro le quinte di Linda e Massimo?
«Sono nata sul bancone della cucina a casa dei nonni, in Campania, e mi sono sposata un cuoco. Sono cresciuta a Roma, solo in estate andavo dai nonni e mi sento metà e metà, tra Roma e Napoli. Poi, come le donne del Sud, sono molto gelosa. Con Massimo stiamo insieme dal 1998, quest’anno festeggiamo le nozze d’argento!
Ci siamo conosciuti in vacanza, in Sardegna, un’isola simile a Minorca. Quando l’ho visto la prima volta ho detto a mia sorella: “Quello è l’uomo della mia vita“. E lei mi ha risposto: “Sei pazza, neppure lo conosci!”. Eravamo in campeggio, un suo amico ci offre da bere, sono stati quattro giorni intensi e mi ha invitato a andare a trovarlo in provincia di Milano. Dopo un anno che stavamo insieme, ho cambiato lavoro e vita, ho imparato a fare la cameriera, a portare i piatti, a riconoscere i cibi…».
Bellissimo inizio, Linda! E sul piano professionale?
«Sono la critica e la fan di Massimo, provo i piatti, certe volte lo butterei dalla finestra! Perché Massimo è egocentrico e perfezionista, è anche una persona seria con un grande cuore. Mi ha insegnato un mestiere. Lui è sicuro, si pone degli obiettivi e ci arriva diretto. Io invece sono più lenta, un po’ mi perdo, ma arrivo dove desidero. A parte i figli, sono una mamma mancata. Ci abbiamo provato e non sono arrivati. Avrei voluto adottare un bimbo ma Massimo non era d’accordo. Per quasi tre anni mi sono fatta male da sola, ho sofferto di depressione, mi ha aiutato Margot, il mio Labrador. Siamo una coppia unita, ci vogliamo bene, non ci manca nulla. A me manca un figlio per sentirmi più completa, dentro di me c’è sempre una sofferenza ma è qualcosa con cui convivo. Non sono mai stata gelosa delle amiche con bimbi. Ho visto nascere una nipote in sala parto, è stata una emozione incredibile. Non mi dà fastidio parlarne, è una parte di me, fa parte della vita».
Grazie per questo momento di sincerità. Grazie per parlare in modo semplice di aspetti così personali. Non è da tutti, Linda. A marzo 2015 arrivate a Minorca per la prima volta con la voglia di “sentirne l’essenza” e di respirarne la tranquillità. Siete alla ricerca di un posto dove ci sia ancora la possibilità di fare. Linda aggiunge:
«Erano anni che volevamo vedere Minorca. Ci siamo finalmente presi cinque giorni di vacanza e, appena usciti dall’aeroporto, ho detto a Massimo: “Voglio vivere qui”. Sono una persona che vive molto di sensazioni e ho sentito che Minorca era il posto che mi poteva accogliere con tutte le mie sfaccettature. Voglio invecchiare qui per quello che mi dà l’isola, non solo per il lavoro: è un’isola che dà energia e fa bene al cuore».
Com’è composta la squadra del Maramao di Linda?
«Massimo supervisiona la cucina del Maramao. Quest’anno abbiamo Marco, giovane chef di Monza, preparato e serio. Al suo fianco c’è Aniru del Gambia. È arrivato qui nel 2018 e, con un sorriso, ci ha detto che non aveva documenti. Massimo gli ha risposto: “Torna a questa sera“. Ha iniziato a lavorare in cucina e lo abbiamo messo in regola. In sala ci sono Judith – è tre anni che è con me al Maramao -, e Paula, minorchina che studia all’università e ha anche una pensione per cani. In estate, abbiamo quattro ragazze fuori e due chef in cucina: non ce ne stanno di più!».
Come cambia il menu del Maramao da una stagione all’altra?
«Abbiamo alcuni piatti che sono i nostri cavalli battaglia. Come le perle di gorgonzola croccante con cipolla caramellata; i tacos di parmigiano con pollo al forno, mela verde e sedano; la tartare di ternera minorchina con maionese al wasabi. Ogni stagione togliamo qualcosa e aggiungiamo alcune novità tipo le frittelle di verdura con provolone e soia; le bruschette con carciofi, parmigiano e salsa Romesco; la escalivada (melanzane, cipolla, peperone) con burrata e salsa verde; l’humus di zucca con verdure confit».
Qual è la tua maggiore soddisfazione al Maramao?
«I clienti che tornano un anno dopo l’altro, si ricordano i nostri nomi, cosa hanno mangiato e ci dicono che si sentono a casa. Questo per me significa che sto facendo bene il mio lavoro».
Cosa ti piace di Minorca?
«Mi piace tutto! La natura, l’inverno tranquillo e silenzioso, i paesini, la gente che ti saluta per strada, il rapporto ancora umano, il non avere traffico, il non avere paura perché nessuno ti viene a rubare o a fare del male».
Com’è vivere in campagna?
«È una scelta meravigliosa: abbiamo una casa con giardino. Mi piace tornare a casa e ritrovare il mio angolo di quiete. Con noi vivono due gatti, il prossimo anno vorrei riprendere un cane, mi piacerebbe un Perro de agua».
Ultima domanda di rito, Linda: consigli per chi sogna di venire a vivere a Minorca?
«Quando si arriva qui bisogna trascorrervi del tempo e lavorare con gente di Minorca. Occorre integrarsi e soprattutto rispettare persone e consuetudini. Quindi, puoi guardare dove metterti senza dare fastidio e con rispetto. Dobbiamo tenerlo sempre presente. Come tutte le isole, non è detto che ti accolga bene: qui il rito è “poc a poc” e quindi è così che bisogna porsi. Questa è la mia esperienza».
Maramao e Locanda Margot aprono a metà marzo, il Maramao chiude a fine novembre, Margot a fine dicembre; lunedì è il giorno di chiusura, dopo San Juan sono chiusi anche domenica a pranzo. A pranzo sono aperti dalle 11 alle 15, a cena dalle 19 alle 22.30.
Linda mi regala ancora un sorriso, poi tolgo il disturbo perché arrivano i primi clienti. Sono in anticipo e si fermano in composta attesa mentre le ragazze terminano di preparare la terrazza con tavolini e sedie. Lo sguardo di Linda è premuroso: è sempre pronta a dare una mano, ma lascia fare.
Al momento delle foto, raccoglie attorno a sé i suoi ragazzi che ogni giorno condividono con lei emozioni, successi, esperienze, momenti. Ancora per un momento respiro aria di casa, quella dove è un piacere ritornare. A presto, Linda, e meno male che almeno alle 20 è possibile prenotare perché arrivando da Casa Bonita Menorca che è dall’altra parte dell’isola, la strada è lunga anche se… ne vale la sempre la pena! Il ricordo del sapore dell’humus di zucca con verdure confit è tuttora un’estasi per le mie papille.
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