Per la grande qualità dei suoi cieli, dal 2019 Minorca è “Riserva e destinazione Starlight”
Minorca possiede i paesaggi naturali meglio conservati del Mediterraneo e per questo motivo è dal 1993 Riserva Biosfera dell’Unesco. Un titolo che è un impegno, cui a gennaio 2019 si è aggiunto quello di “Riserva e destinazione Starlight“. Poi, a gennaio 2020, Minorca è stata dichiarata la 14ª Regione Europea della Gastronomia 2022.
Quindi, a febbraio 2021 è stata presentata la candidatura dell’isola a patrimonio mondiale Unesco per la sua ricchezza preistorica: oltre 1.500 siti preistorici su 700 chilometri quadrati di superficie. In attesa del verdetto, a luglio 2022, la Fundació Foment del Turisme ha raccolto queste note distintive in un video che mi è piaciuto: guardalo.
L’ottima qualità del cielo notturno di Minorca
Per me la natura è geniale. Credo che la Fondazione Starlight sia della stessa opinione. Creata dall’Istituto di Astrofisica delle Isole Canarie (IAC), questa organizzazione si pone l’ambizioso obiettivo di difendere il cielo notturno e il diritto a osservare le stelle. Promuove il turismo delle stelle e i suoi esperti hanno riconosciuto la qualità del cielo notturno di Minorca. Una terra ricca di angoli senza inquinamento atmosferico e con spazi di assoluta oscurità da dove avere strepitose visioni dei cieli notturni.
I cieli di Minorca privi di inquinamento luminoso sono dunque un invito ad alzare gli occhi per lasciarsi incantare dal corteo di oggetti celesti. Oggetti che ci guardano da lontano e a volte ci sembrano così vicini da poterli toccare con un dito. Stelle che c’invitavano a riflettere sul significato dello spazio e del tempo. Non solo in agosto, quando è tradizione inseguire una Perseide, quella stella cadente che è sempre destinataria di un desiderio più o meno segreto.
Destino stellare: dove stare con il naso all’insù
Una striscia chiara attraversa il cielo estivo, quasi come se fosse una scia di latte. È per questa ragione che gli scienziati l’hanno chiamata Via Lattea! È la galassia per eccellenza, ovvero una moltitudine di stelle il cui chiarore è dovuto proprio a 300 miliardi di stelle. Poi, come non rimanere sedotti da una delle stelle più luminose visibili a occhio nudo, ovvero la Bellatrix della costellazione di Orione? E ancora, ecco gli anelli di Saturno e le lune di Giove, cioè i corpi celesti che hanno guidato la storia e plasmato le civiltà.
Sono fortunata perché amo stare con il naso all’insù. Ho scoperto che per vedere le Perseidi, dette anche Lacrime di San Lorenzo, oltre al giardino di Casa Bonita puoi andare a Macarella-Son Saura, Cala Pilar, Punta Nati, Algaiarens, Cala Pregonda, Barranc d’Algendar (Ferreries).
Puoi anche ammirare le stelle cadenti da uno dei centri talaiotici dell’isola, specialmente da Torralba d’en Salort (Alaior) che in estate organizza esperienze astronomiche. E dal Monte Toro che, con i suoi 358 metri di altezza sul livello del mare, è il punto più alto dell’isola.
I danni causati dall’inquinamento luminoso
Vorrei ricordare che l’inquinamento luminoso è fonte di spreco energetico e economico. Non solo, incide anche sulla nostra salute. Infatti, influenza il nostro ritmo circadiano, sorta di orologio biologico di 24 ore. È un complesso sistema interno responsabile dei nostri cicli riguardanti pressione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura del corpo, ritmo sonno-veglia, tono muscolare e così via. Inoltre, sembra che l’inquinamento luminoso aumenti il rischio di alcuni tipi di tumore.
Non è tutto. L’inquinamento luminoso produce svariati effetti ecologici su scala globale: dal disorientamento dei piccoli di tartaruga marina tanto evidenziato dai media a una vasta gamma di conseguenze su ogni tipo di animali e piante. La natura, dunque, ne soffre quanto noi.
Anche Minorca scommette sulle notti di stelle
L’astroturismo sta prendendo piede sull’isola e ci si sta organizzando per offire ai viaggiatori informazioni, strumenti e attività legate all’astronomia. Tra i pionieri, c’è l’hotel rurale Morvedra Nou, il primo certificato come Starlight Hotel.
Quindi, l’archeoastronomia – combinazione di studi astronomici e archeologici -, è un’altra via per osservare le stelle e approfondire come le popolazioni preistoriche dell’isola capivano le stelle e che ruolo avevano nella loro cultura. Un percorso notturno in un villaggio con una guida esperta per scoprire come era il cielo 2500 anni fa è senza dubbio un’attrazione di grande valore.
Questa è una delle ultime scommesse di Minorca, trovare quei viaggiatori che cercano destinazioni poco affollate anche in agosto, desiderosi di vivere esperienze e valori diversi come natura, cultura, gastronomia. E perché no, cieli carichi di stelle, costellazioni, pianeti e satelliti. Nel giardino di Casa Bonita ci divertiamo a individuarli a occhio nudo o con l’aiuto di qualche magica app come SkyView® Lite. Sono viaggi in notti senza fine, magici appunto. Ehi, c’è posto anche per te, se vuoi: ti aspettiamo?