Ecco la sedia da regista Made in Menorca in legno e tela
Te ne accorgi subito: a Minorca la sedia da regista è ovunque. Basta girovagare per città e cittadine, sostare in bar, ristoranti, terrazze, percorrere vie e piazze dove raccoglie ancora le chiacchiere tra vicini di casa. Quindi, la trovi dentro e fuori edifici pubblici e privati tipo ville in affitto con piscina come Casa Bonita Menorca.
Il perché è semplice: a Minorca la sedia pieghevole in legno e tela ha una lunga tradizione anche se è solo verso la fine del secolo scorso che varca i confini dell’isola. Ma in primo luogo vediamo perché la sedia da regista ha una storia tanto antica quanto illustre.
La sedia da regista: storia e curiosità
Sembra che tra il 2000 e il 1500 a.C. gli Egizi realizzassero un primo prototipo di sedia pieghevole per gli ufficiali dell’esercito. Un modello indovinato visto che il disegno è rimasto invariato nel corso dei secoli e fu adottato anche dalla Chiesa.
Infatti, la “Savonarola” – pieghevole in legno a struttura incrociata che derivava dalla sedia curale romana -, veniva usata anche dai vescovi in viaggio e era molto diffusa nell’arredamento italiano del Rinascimento.
È comunque con il XX secolo, quando debuttò nell’industria cinematografica statunitense, che la sedia da regista acquisì la dimensione di status symbol. Da Alfred Hitchcock a Bernardo Bertolucci e Federico Fellini, tutti i grandi registi hanno la loro sedia personalizzata.
Realizzata in legno, con seduta e schienale in tela, la struttura della sedia da regista è a forma di “X”. Davanti e dietro, sotto la seduta, possiede dei perni che consentono di piegarla a soffietto. Semplice, comoda, poco ingombrante.
In breve, il modello classico ha affascinato designer internazionali del calibro di Marcel Breuer, Erik Magnussen, Enzo Mari, Philippe Starck. È stata riproposta in materiali come bambù, plastica e alluminio, con finiture diverse e linee più morbide, mentre invariati sono la chiusura e il concetto di seduta.
Storia della sedia da regista a Minorca
A proposito di Minorca, negli anni Venti del secolo scorso, a Ciutadella inizia una produzione artigianale di sedie comunemente chiamate “minorchine”.
Quindi, a Ferreries, Jaume Gelabert nel 1994 crea Sillas Menorca e oggi il figlio conduce l’azienda che conta una quindicina di addetti, la maggior parte dedita alla fabbricazione. Sono andata a curiosare tra legni, tessuti, colori e ecco cosa ho scoperto sulle loro seggiole di faggio.
Il legno proviene dalla regione della Rioja (Spagna del Nord), il tessuto è 100% acrilico (più resistente del cotone) e fatto a Barcellona. In alternativa c’è la tela microperforata in PVC. Un prodotto artigianale dove, a parte i pezzi realizzati dalle macchine, assemblaggio e levigatura finale sono solo manuali.
Una volta montata la “X”, si aggiungono i due laterali e la base di legno di Sillas Menorca è pronta per essere trattata e colorata in cinque tonalità: naturale, miele, brandy, wengé, bianco. Tintura, fondo e finitura sono effettuati per immersione e anche qui è l’uomo a riporre nelle vasche una sedia dopo l’altra.
Segue la fase di levigatura, poi una ultima verniciatura con vernici ecologiche all’acqua e l’asciugatura per almeno 24 a temperatura e umidità controllate. A questo punto manca solo il tessuto che può essere personalizzato con scritte che costano 8 euro a sedia, prezzo che cambia sulla base dei numeri e del tipo di stampa.
Perché acquistare la sedia di legno Made in Menorca
Sillas Menorca produce 30-35 mila pezzi l’anno che esporta in Europa, soprattutto in Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia. Da oltre 20 anni, l’azienda annovera importanti clienti come Estrella Damm – la “Peroni spagnola” -, e Mahou San Miguel, gruppo presente con le sue birre in oltre 70 Paesi.
Quindi, Jaume Gelabert ha il merito di avere investito nella semplificazione di un modello di per sé già semplice e funzionale, ideale per esterni, con un prezzo accessibile: la sedia da regista Made in Minorca costa poco meno di 60 euro in acrilico, 67 euro in PVC. I tessuti sono resistenti alle intemperie, si lavano in lavatrice e possono essere cambiati. Guarda in questo video come è facile e veloce la sostituzione di schienale e seduta.
Dalla sedia pieghevole al seggiolone
Oltre alla sedia da regista, nella fabbrica al Poligono Industriale di Ferreries si producono tavoli quadrati e rotondi, tavolini e sedie a dondolo, sgabelli, posavaligie e sdraio, sedie e seggioloni per bambini. Tutti rigorosamente e solo in legno.
Sono complementi di arredo ispirati alle tradizioni di Minorca e, per esempio, anche il tavolo è pieghevole e chiuso occupa solo 12 centimetri di spazio. Si comprano online e si ricevono comodamente a casa.
Consigli di manutenzione per la sedia di legno
Una messa a punto, di tanto in tanto, è in dispensabile per mantenere la sedia da regista come nuova. Per quanto riguarda la struttura di legno, una volta la settimana è bene passarla con un panno umido per rimuovere polvere e macchie.
Come ho detto, la tela può essere lavata in lavatrice, con un programma delicato a una temperatura di 30º. Un cucchiaio di sale grosso nel tamburo consente di mantenere vivi i colori. Puoi anche pulire i tessuti spazzolandoli con sapone delicato. Alla fine, basta poco per avere una “minorchina” sempre bella. Oltre a essere una icona di design, la sedia da regista è considerata uno dei migliori esempi di industrial design. Comoda e pratica, sarà a lungo anche uno dei ricordi indelebili di Minorca.
PS. A Casa Bonita abbiamo una minorchina bianca e grigia in veranda, pronta a accoglierti e regalarti momenti di relax a bordo piscina e ovunque ti faccia piacere. Passaparola!