Lavorare con la grafica 3D a Minorca: la storia di Carlo Cestra

Sono nato e cresciuto a Roma e mi occupo di Computer Grafica dagli inizi degli anni ’90 (del secolo scorso!). Nel corso degli anni ciò che era la mia passione è diventata la mia professione, ovvero applicare la Computer Grafica all’archeologia e alla storia.

Iniziai a lavorare per alcune televisioni locali di Roma fino ad arrivare, nel 1998, alla Rai dove sono stato assunto per realizzare la grafica di Lineablu.

Subito dopo passai a lavorare con Piero e Alberto Angela, realizzando le ricostruzioni digitali e gli effetti speciali digitali per Passaggio a NordOvest e SuperQuark Speciale.

Questa collaborazione è durata fino al 2005 quando ho deciso di diventare freelance e mettermi a lavorare in proprio. Ho iniziato quindi a realizzare ricostruzioni digitali per musei archeologici e documentari, collaborando, tra gli altri, anche con Folco Quilici, famoso documentarista italiano.

vivere a Minorca grafica

Per qualche tempo ho realizzato documentari di storia e archeologia come produttore e regista indipendente, e per questo motivo, nel 2008, a fine agosto, approdai per la prima volta a Minorca. Stavo ultimando un documentario sull’affondamento della corazzata Roma, avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale la cui vicenda è strettamente legata a Minorca, poichè i superstiti della tragedia, per la maggior parte feriti e ustionati, furono portati all’ospedale militare dell’ Illa del Rey, nel porto di Mahon.

Arrivai qui per vedere i luoghi dove vissero per alcuni mesi i marinai italiani e soprattutto per girare alcune scene per il documentario. Rimasi sull’isola quattro giorni e quello che mi colpì maggiormente, all’inizio, fu la assoluta calma e tranquillità, ma anche la spettacolarità dei tramonti.

Nei successivi quattro anni sono tornato sull’isola con una media di due volte l’anno e in ogni stagione per conoscere meglio lo stile di vita in ogni periodo. Ogni volta maturava sempre di più la convinzione di trasferirmi un giorno su quest’isola.

Nel frattempo, nel 2010, ho aperto in Italia la mia società, Carlo Cestra Digital Productions, che si occupa di ricostruzioni digitali in ambito archeologico, storico e scientifico, principalmente per musei e documentari, ma anche di post produzione ed effetti speciali digitali.

Fin dall’inizio ho iniziato a collaborare con la Soprintendenza Archeologica di Roma e del Lazio lavorando su importanti progetti per il Museo Nazionale Romano e per il Museo delle Navi Romane. Inoltre ho collaborato con Rainbow CGI (società di produzione italiana di film di animazione) per il compositing di alcuni lungometraggi di animazione in 3D stereoscopico, tra cui “Gladiatori di Roma” e “Winx Club 3D – Magica Avventura”.

A dicembre del 2012 finalmente sono riuscito a trasferirmi definitivamente a Minorca, convinto anche, e soprattutto, dalla nascita di mio figlio, che volevo vivesse la sua infanzia in un posto tranquillo, sicuro e salutare.

Minorca in famiglia grafica

Ho trasferito qui anche la mia società con la quale continuo a lavorare con i miei clienti italiani, ma anche con il resto del mondo. L’anno scorso, per esempio, ho realizzato delle ricostruzioni digitali per un capitolo della serie di documentari “Ancient Impossible” (www.carlocestra.com/content/nemi1.php), prodotti in Inghilterra e trasmessi su History Channel e alcune animazioni per la cerimonia di apertura dei World Air Games 2015 che si sono svolti a Dubai (www.carlocestra.com/content/wag_2015.php). Da alcuni mesi collaboro anche con una rivista polacca specializzata in pubblicazioni di ricostruzioni 3D riguardanti mezzi militari della Prima e Seconda Guerra Mondiale (www.carlocestra.com/content/kagero_roma.php).

Qui a Minorca, appena arrivato, ho prodotto e realizzato un breve documentario sulla storia di Es Castell (http://youtu.be/uYQ1YcNJ34g). Successivamente ho realizzato il video istituzionale del Consorzio del Museo Militare di Minorca e lo scorso anno ho collaborato all’allestimento del Museo del Faro di Cavalleria, creando un’animazione sulla formazione geologica di Minorca, e alla realizzazione dei documentari della serie “Menorca Britannica” trasmessi su IB3, in collaborazione con l’impresa Empatic.

Con la stessa, quest’anno ho consolidato il mio rapporto di lavoro e sto realizzando tutta la grafica e le ricostruzioni digitali della nuova serie di documentari sulla storia delle Isole Baleari, che verrà trasmesso sempre su IB3.

A Minorca ho trovato un luogo più a misura d’uomo, dove non c’è traffico, non ci sono code, non ci sono problemi di parcheggio, dove tutto scorre ad un ritmo più lento, dove il livello di criminalità è molto basso, la natura è ancora selvaggia e incontaminata e l’aria è pulita.

Credo che, per chi svolge un lavoro creativo come il mio, vivere e lavorare in un posto come questo sia l’ideale. Spesso ho bisogno di qualche ora di solitudine, per riflettere su un problema di lavoro, per cercare un’ispirazione, o solo per staccare un po la spina, e qui la trovo semplicemente camminando per qualche sentiero o raggiungendo qualche spiaggia non lontano da casa.

Nonostante, come in tutte le isole, la gente del posto sia fortemente attaccata alla propria terra e alle proprie tradizioni, cosa che apparentemente la rende chiusa e diffidente verso gli estranei, devo ringraziare il popolo minorchino che ha accolto me e la mia famiglia a braccia aperte. Quello che conta qui è il rispetto reciproco e per l’isola.

Dal punto di vista ambientale Minorca è la tipica isola mediterranea e la fauna, la flora, ma anche il mare, mi ricordano molto la costa ovest della Sardegna.

Le spiagge sono moltissime (ancora non le ho viste tutte!) e di ogni tipo, da quella caraibica con palme e sabbia bianca a quella di ciottoli e pietre. Da questo punto di vista l’isola è divisa principalmente in due parti: al sud è più sabbiosa, con le spiagge di sabbia bianca di Son Bou o Macarella per esempio, mentre al nord è più rocciosa, con spiagge di sabbia color ocra come Cavalleria o Cala Pregonda.

Quest’ultima è una delle spiagge più belle ed il cammino per arrivarci offre un paesaggio marziano con terra e rocce rossastre. Il fatto che ci siano molte spiagge e alcune di queste raggiungibili solo dopo un lungo tragitto a piedi o via mare, fa si che anche a luglio e agosto, quando l’isola si popola di turisti, si riescano a trovare calette semi deserte.

Una caratteristica dell’isola che la rende visitabile durante tutto l’anno (collegamenti permettendo), e non solo durante il periodo estivo per il mare, è il fatto che possiede circa 1500 siti archeologici di epoca talaiotica, molti dei quali facilmente visitabili, alcuni siti di epoca romana, alcune basiliche paleocristiane, diversi ed interessanti musei e visite guidate al castello di S.Felipe e alla fortezza della Mola.

Esiste anche un percorso meraviglioso, lungo circa 200 km, chiamato Camì de Cavalls, che percorre tutto il perimetro dell’isola, praticabile a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Ok finora ho detto solo cose positive. Cose negative? Mmm… Sicuramente tutto il negativo (se c’è!) che può avere un’isola in mezzo al mediterraneo.

Le prime due cose che mi vengono in mente sono il lavoro e i collegamenti aerei.

Le opportunità di lavoro sono molto basse, tanto più che la maggior parte delle attività sono rivolte al settore turistico e quindi limitate solo al periodo estivo. Quindi secondo me, per chi volesse trasferirsi qui, ci sono due possibilità: o si ha voglia di rimboccarsi le maniche e inventarsi qualcosa che qui ancora non esiste, oppure si possiede già una attività avviata, come nel mio caso, con la quale si può lavorare a prescindere dal luogo in cui ci si trova.

Altro esempio, molto simile al mio, è un musicista italiano, Ettore della Campa, anch’egli trasferitosi con la famiglia a Minorca, da non molto, che ha portato qui il suo studio professionale di registrazione e post produzione audio, con il quale ho stretto un rapporto di amicizia e anche di collaborazione lavorativa.

trasferirsi a Minorca grafica

Indubbiamente durante l’anno ci sono pochi collegamenti e poco movimento (a parte luglio e agosto). La tendenza del governo è quella di evitare che l’eccessivo turismo rovini l’ambiente e l’ecosistema dell’isola… e tutto sommato è meglio così, almeno l’isola ce la godiamo noi che qui ci viviamo! 🙂

Hasta la vista!

Potete contattarmi attraverso la mia pagina web:

www.carlocestra.com