Isla del Rey: la curiosa storia della Bloody Island nel porto di Mahon
Isla del Rey è un isolotto di forma triangolare che si trova al centro della baia del porto di Mahon, poco prima dell’isola del Lazzaretto
L’isola deve il suo nome al fatto che qui, nel 1287, sbarcó il Re Alfonso III quando venne a riconquistare Minorca (che allora si trovava in mani arabe) in nome della Corona di Aragona.
L’architetto che costruì l’edificio centrale è rimasto per lungo tempo sconosciuto, fino a quando alcuni studi portati a termine dalla Associazione Amics de l’Isla del Hospital (associazione creata nel 2004 con lo scopo di recuperare ambiente ed architettura dell’isola) hanno riscontrato similitudini di stile ed utilizzo degli spazi tra l’edificio centrale dell’ospedale dell’Isla del Rey con gli ospedali londinesi di The Royal Hospital Chelsea e del Greenwich Naval Hospital, entrambi disegnati dall’architetto Sir Christopher Wren (1632 – 1723).
L’ospedale militare fu costruito nel 1711 nella parte nord dell’isola, con vista sull’ingresso del porto, su ordine del Comandante in Capo delle Forze Inglesi nel Mediterraneo John Jennings, che la ribattezzò come “Bloody Island”.
La prima costruzione era semplice, spaziosa e ventilata, adatta alle esigenze militari dell’epoca. Tra il 1771 ed il 1776 si ebbero i primi significativi cambiamenti: si costruì l’ospedale principale, a due piani con forma ad “U” circondato da un grande giardino presieduto dalla torre centrale.
Le finestre che danno sull’ingresso del porto sono ampie, ed all’interno si possono vedere larghi corridoi separati da ampie arcate e colonne.
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Il piano terra si apre al patio interno, il cui piano superiore si distingue per le arcate decorative tipiche del periodo barocco, così come il simbolo aureo, presente su tutte le arcate dell’ospedale, accentuandone quindi la bellezza classica.
Punto centrale dell’edificio è senza dubbio la torre quadrangolare, che si impone sul resto degli edifici, come i magazzini costruiti nel 1784.
Nel 1790 si scorpirono i resti di una Basilica Paleocristiana risalente al VI secolo d.C., che consta di un edificio con pianta a forma di “E” aperta sull’ingresso del porto, con numerose stanze e corridoi. Le sale sono strette e poco illuminate. Accanto alla Basilica gli spagnoli fecero costruire la Casa del sacerdote.
Al giorno d’oggi l’Associazione Amics de l’Isla del Hospital ha ristrutturato diverse stanze ed aule, convertendo le sale principali in museo e sale espositive, una biblioteca, una sala di farmacia con un’area dedicata alle piante officinali, ed una “Sala Italiana”, dedicata all’intervento degli italiani a Minorca
L’ospedale e l’isola vennero abbandonati durante il XX secolo: un abbandono che provocò la profonda decadenza del luogo e degli edifici che ospita.
Fu solo a partire dal 2004, grazie all’associazione Amics de l’Illa de l’Hospital che l’intera isola venne recuperata e gli edifici ristrutturati completamente. Oggi sono riconosciuti come “Patrimonio storico archeologico ed architettonico Nazionale”.