Vita a Minorca, l’isola dove solo apparentemente non cambia nulla!

Sono nata nell’anno in cui in Italia è apparsa la prima lavatrice semiautomatica, la mitica Bi-Matic della Candy. E di cambiamenti ne ho vissuti tanti. Il primo, forse il più importante, è stato a 20 anni quando sono partita per lavorare su barche a vela per 300 mila lire al mese – sette giorni su sette, H24 -, come marinaio.

Devo dirti che non sono sorpresa dei cambiamenti avvenuti a Minorca in questi sette anni. Apparentemente succede poco o nulla quando la vita scorre secondo il ritmo della natura. Ma non è così. Ho intervistato tanti italiani, ho visto arrivare e ripartire tante persone. Perciò, a costo di essere noiosa, ancora una volta ribadisco una semplice verità: Minorca non è per tutti, Minorca ti sceglie, Minorca ti allontana. È così.

Per molti di noi, questa isola nel cuore del Mediterraneo – conquistata da Romani, Musulmani, Cristiani, Inglesi, Francesi e definitivamente spagnola dal 1802 -, è il cambiamento di vita e quasi tutti abbiamo lasciato l’Italia.

 

Minorca, per tanti è l’isola del cambiamento di vita

Primo tra tutti Alessandro Castagna, il nostro editore. I suoi genitori hanno scelto Minorca per il loro viaggio di nozze. Era il 1963 e, come racconta qui, «le strade non erano asfaltate e hanno girato l’isola in Lambretta. Sono arrivati in traghetto e ripartiti con un aereo da guerra, un Savoia Marchetti. Io sono sbarcato a Minorca la prima volta nel 1998 e… me ne sono innamorato».

Quindi, se Omar continua a produrre uno zafferano sempre più ambito dagli chef spagnoli stellati, Paolo ha lasciato il benessere per fare la guida turistica e soprattutto per dare spazio alla sua grande passione: recitare.

Il cambiamento nel cambiamento a Minorca

Ilaria continua a essere mamma  – Nina, la sua bimba, è arrivata a Minorca che aveva pochi mesi e nel 2024 ha compiuto 10 anni -, ma ha cambiato lavoro: prima professionista nel settore turistico, poi addetta commerciale in un negozio di abbigliamento e infine questa primavera con Stefano ha aperto Circolo 32, caffetteria e circolo culturale a Mahon.

Silvia ha lasciato la scrittura per dedicarsi a un’altra sua passione, la pasticceria, e ha aperto a Ciutadella una pasticceria vegana e senza glutine: si chiama MerakiPastelería Viajera.

Una terra che invita a coltivare le proprie passioni

Stefano è finalmente riuscito nel suo obiettivo, ovvero lavorare meno e godersi la vita. Ha venduto la gelateria di Sant Lluís e si è tenuto quella di Mahon. Alessandro ha viaggiato tra formaggi e sedie da regista di Minorca e oggi, altro cambiamento, è un professionista immobiliare.

Francesca e Fabio proseguono il loro percorso nella ristorazione sostenibile e di qualità ma hanno cambiato la sede del loro ristorante: dal 2021, El Romero è al numero 5 di Plaça de la Conquesta, a Mahon.

Anche Daniela ha scelto di seguire una sua passione: lavora da Pigalle, panetteria francese a Mahon, ed è responsabile dei dolci. I suoi croissant sono un peccato di gola da concedersi… ogni tanto!

A Minorca i sogni prima o poi si realizzano

Simona, nonostante suo marito abbia scelto di tornare in Italia, prosegue con Giovanni, straordinario pizzaiolo, l’attività di Rojo Pomodoro, pizzeria a Es Castell.

Questa estate Giuditta lavora come guida alla Fundació Numa, nuovo spazio di cultura a Ciutadella e, a fine stagione, torna a coltivare la sua arte.

Come vedi, tanti i cambiamenti. Per concludere, la sottoscritta. Dopo sette anni felici, ho scelto di chiudere il progetto Casa Bonita  perché tutto ciò che ha un inizio, ha una fine. È un primo passo verso una vita più tranquilla, con giorni scanditi da scrittura e lettura, famiglia e amicizie, volontariato e sempre nuove passioni. È giunta l’ora di rallentare e di vivere più in sintonia con il ritmo naturale, il poc a poc, di quest’isola che amo profondamente. Sempre che… altri cambiamenti non attraversino e cambino la mia vita!