I 34 fari delle Baleari e il sito web che li cataloga
L’ Autorità Portuaria delle baleari (APB) ha da poco inaugurato un sito web (www.farsdebalears.com) che si occupa di fornire informazioni storiche, pratiche e progettuali riguardanti i 34 fari presenti ed attivi nelle Baleari (di cui sette solo a Minorca: Favaritx, Mahon San Carles, Punta Nati, Cap de Cavalleria, Cap d’ Artrux, Illa del Aire e Sa Farola a Ciutadella).
I fari, punti di riferimento per viaggiatori, commercianti e naviganti per secoli, sono presenti in tutte le isole dell’arcipelago, anche sulle più piccole Formentera, Cabrera e Dragonera, ma il vanto maggiore viene dall’avere il terzo faro più antico del mondo ancora funzionante: Portopì a Mallorca, che viene utilizzato anche come luogo dedicato ad importanti esposizioni.
Il fine del sito è quello di far conoscere la storia di queste costruzioni, e a tal proposito il portale è stato diviso in sezioni: un archivio, in cui sono raccolti documenti, curiosità, ritrovamenti, foto, video ed immagini a 360° di ogni singolo faro.
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Una seconda sezione è dedicata ad alcune testimonianze di vita da “guardiano del faro”: un mestiere nato nel 1847, ma riconosciuto nel 1851 con la creazione del “Cuerpo de los Torreros de Faros”, con uno statuto proprio interno. Nel 1939 il “Cuerpo” stesso chiese che la denominazione venisse cambiata in “Tecnicos Mecanicos de Senales Maritimas”.
Come cita lo statuto l’ “aspirante guardiano” doveva passare un periodo di prova (in cui vive solo nel faro) di sei mesi, per poi sostenere un esame finale, che gli permetteva di ottenere il lavoro.
La vita quotidiana del “guardiani dei fari” è andata migliorando con lo sviluppo della tecnologia. Quando venne istituito il “Cuerpo”, però, le condizioni di vita erano pessime: il guardiano e la sua famiglia vivevano all’interno della struttura spesso su isolotti molto piccoli (come Penjats), che mettevano a dura prova la convivenza soprattutto in caso di mal tempo, quando l’acqua entrava praticamente in casa, e l’isola era resa inaccessibile per giorni e giorni.
L’ archivio del sito riporta, ad esempio una serie di eventi che hanno colpito alcuni dei fari più isolati negli anni tra il 1860 e il 1939, e che hanno portato alla scomparsa e alla morte di alcuni “guardiani”.
Solo dopo gli anni ’50 con l’istituzione di lance e barche a motore è stato possibile rendere la vita del “guardiano del faro” un po’ più semplice, ma rimane comunque un lavoro che sta scomparendo, anche perchè dopo l’istituzione del “Centro tecnico de Señales Maritimas” a Madrid, il mantenimento delle strutture è diventato più centralizzato e meccanico.
Il sito propone infine una sezione interattiva, in cui tutti coloro che hanno visitato un faro possono descrivere la loro esperienza, lasciare un commento, o delle foto.