Si tratta in effetti di un documento che riporta una serie di accordi territoriali e sociali tra il Monarca ed il Vescovo. Nella riorganizzazione di parrocchie e canoniche, il Vescovo decise di istituire a Ferreries una chiesa dedicata all’apostolo San Bartolomeu. L’origine del nome di Ferreries non è del tutto chiara, ma due sono le teorie più considerate, sebbene nessuna delle due sia documentabile. Secondo la tradizione orale il nome di Ferreries è relazionato ai toponimi di Sa Rovellada (ossidatura, ndt), S’Enclusa (La Chiusa, ndt) e Pujols de Son Telm (La Gironda di Son telm, ndt), tutti legati alla professione del Ferrar (il fabbro, ndt). Si crede infatti che alcune famiglie dedite a questa professione, si fossero stabilite nel luogo in cui oggi sorge Ferreries, per prendersi cura non solo dei cavalli dei soldati e dei nobili che da Ciutadella si recavano verso la campagna o Mahon, ma anche dei cavalli dei commercianti che percorrevano l’isola in lungo ed in largo. Questa prima teoria è in realtà supportata dalla seconda, posteriore, in cui la grafia del toponimo appare come Ferraries.
La seconda teoria, appunto, indica Ferraries come deformazione grafica di Fraria: indicando come la Chiesa di San Bartolomeu sorgesse su un terreno appartenente ad una confraternita (menzionata nella bolla papale di Niccolò IV – 1291). A partire dal 1298 iniziano ad apparire i primi nuclei abitati, ed all’inizio del secolo XIV inizia l’espansione territoriale che, alla fine del XVII secolo contava con ben 15 case e 75 abitanti !
Situato nel centro dell’isola Ferreries ha vissuto direttamente i perdiodi di sviluppo minorchino, sia territoriali che sociali ed economici. Il territorio comunale, di circa 68km2, comprende una parte della costa Nord (tra Cala Pilar e Cala Calderer), il Camì dels Alocs, che si inoltra in una delle parti più settentrionali e boschive dell’isola, per finire alle spiagge di Cala Galdana, Mitjana e Trebaluger sulla costa Sud. Di questa particolare e bella lingua di entroterra fanno parte due dei barrancs (gole, ndt) più spettacolari per flora e fauna dell’isola. Il Barranc d’Algendar ed il Barranc di Trebaluger.
Il Barranc d’Algendar – in particolare – rappresenta la più importante testimonianza del periodo miocenico (epoca geologica di 23 milioni di anni fa), ed un confine naturale con il comune limitrofo di Ciutadella. La ricchezza della fauna e della flora di questa gola, le innumerevoli cove (tra cui la “cova rossa”) ed il piccolo fiume che la percorre hanno permesso classificare l’area come “Riserva Naturale Ecologica”: il paesaggio è uno dei più belli dell’isola.
La festa patronale – dedicata a San Bartolomeu – si festeggia il 23, 24 e 25 agosto, e si dice abbia avuto origine nel XIV secolo, accompagnando la fondazione della Chiesa del primo nucleo abitato.
A Ferreries hanno sede i più famosi calzaturifici (Ria, Mascarò, Pretty Ballerinas) e le principali aziende di lavorazione del pellame.