Eleonora Manna: faccio la pendolare tra Roma e Minorca
A cura di Maricla Pannocchia
Eleonora si è innamorata di Minorca oltre 10 anni fa, conquistata dall’aria pulita, dalla vita sociale sana e semplice e dai ritmi lenti dell’isola. E così ha cominciato a fare la pendolare tra Roma e Minorca. “Sto pianificando di trasferirmi definitivamente lì”, racconta Eleonora, “Circa due anni dopo la separazione da mio marito, ho incontrato un uomo che vive e lavora a Minorca, anche lui divorziato e con una figlia adolescente, di cui mi sono innamorata.”
La pandemia da Covid-19 ha cambiato la vita lavorativa di Eleonora, mettendola nelle condizioni di lavorare da remoto e, potenzialmente, da qualsiasi parte del mondo. “Sono una psicoterapeuta e prima avevo clienti solo a Roma ma, con la pandemia, ho iniziato ad avere clienti da varie parti d’Italia e, grazie al passaparola, anche dall’estero”, continua Eleonora, “A Minorca non ci sono psicoterapeuti italiani mentre sempre più connazionali vanno a vivere lì e hanno bisogno di aiuto per affrontare periodi difficili come un divorzio, un lutto o il gestire dei problemi famigliari.
Al momento mio figlio studia ancora al liceo, quindi non posso lasciare del tutto l’Italia, ma quando lui frequenterà l’università, sarò più libera e mi sto già organizzando per realizzare il mio sogno di trasferirmi definitivamente a Minorca!”
Ciao Eleonora, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao, sono Eleonora, ad oggi mi considero una vera pendolare che viaggia tra Roma e Minorca. Mi sono innamorata di quest’isola più di 10 anni fa, quando ancora ero sposata e vi tornavo con mio marito e mio figlio anche due volte l’anno, in vacanza.
Al momento vivi fra Roma e Minorca. Com’è cominciata questa tua vita da pendolare, se possiamo dire così?
Nella mia vita, ho fatto tanti viaggi nel mondo, per passione e forma mentis, ma Minorca mi ha lasciato un’impronta indelebile! Forse per la sua natura incontaminata, il mare limpidissimo, la vita semplice, la passione per la Spagna…
Hai casa a Minorca. È stato facile comprarla?
Decisi di comprare casa dopo la morte di mia mamma, che persi giovane, a soli 57 anni, e che mi aveva trasmesso il grande amore per il mare e pensai subito che sarebbe stata la mia vera casa, in cui prima o poi sarei andata a vivere. Pensai che la vita va vissuta perché può cambiare tutto molto rapidamente!
Tuttavia il lavoro in uno studio di psicoterapia, un figlio ancora piccolo e i legami familiari non me lo concessero per diversi anni. Poi arrivò la pandemia, una separazione e un cambio di vita radicale! Cominciai a lavorare principalmente online, scrivendo articoli e svolgendo consulenze psicologiche di coaching e di psicoterapia relazionale. Cominciai anche ad avere clienti non solo a Roma ma da tutta Italia e poi con il passaparola anche dall’estero… lavorare da remoto mi ha aperto un mondo. Sentivo che la mia casa era a Minorca, che Roma mi stava logorando, ma naturalmente mio figlio e l’Italia – con tutto ciò che rappresentava – mi richiamavano a sé. All’inizio non è stato facile perché mio figlio, i miei familiari e anche alcuni amici sentivano che mi stavo allontanando. L’unica cosa di cui m’importava era tranquillizzare mio figlio sul fatto che lui sarebbe stato il mio primo pensiero. Alcuni amici scomparvero e dicevano, “Eleonora ormai è rapita da Minorca e fa la bella vita ” come se fosse una colpa pensare di ricominciare, scegliere ciò che rende felici e come se stessi tradendo la mia patria o i miei affetti… io che mai sono stata nazionalista e mai lo sarò!
Dopo quasi 2 anni dalla mia separazione ho incontrato un uomo di cui mi sono perdutamente innamorata, che vive a Minorca da diversi anni, dove lavora in un’impresa locale. Lui è di origine argentina e, come me, proveniente da una città tentacolare come Buenos Aires. Anche lui è un sognatore, che ha voluto cambiare realtà e cercare uno stile di vita diverso. Pure lui è divorziato e ha una figlia adolescente e forse ho pensato: “anche se ho 45 anni, questo è il momento di cambiare le cose”.
Mio figlio Leo oggi sta studiando al liceo linguistico e per questo motivo non potrò trasferirmi definitivamente a Minorca ancora per qualche anno, voglio che lui sia più autonomo e voglio accompagnarlo, essendo presente nel modo giusto, ma una volta in cui sarà all’università (che potrebbe frequentare anche fuori dall’Italia) sarà tutto più semplice. Intanto sto gettando le basi! In estate resto per periodi lunghi e in inverno faccio su e giù molto spesso e vivo due realtà. Una, quella di Minorca, più a dimensione umana, più sana, con ritmi lenti e l’altra, quella in Italia, che è una sorta di corsa e lotta continua per sopravvivere alla città ma nella quale posso riabbracciare mio figlio e ciò è sempre una gioia!
Che consigli daresti a chi volesse comprare una casa lì?
Comprare casa a Minorca oggi non è più molto conveniente come anni fa, ma è ancora fattibile rispetto al mercato delle città italiane, che è folle! Gli affitti hanno prezzi più o meno simili e sostenibili, ma non ci sono molte soluzioni disponibili perché quasi tutti affittano ai turisti in estate e perciò conviene comprare! È un buon investimento perché gli immobili al momento sono in rivalutazione.
Che cosa ti ha conquistata di Minorca?
La vita a Minorca è molto più semplice rispetto a quella in Italia con ritmi lenti, aria pulita e vita sociale semplice ma ancora sana. La gente ama stare insieme in modo sano! Per chi ama il buon cibo, i cavalli, il mare, le feste di paese, la natura rigogliosa e verde, è un paradiso!
Ti senti come due persone diverse, una che vive in Italia e l’altra che vive a Minorca, oppure sei sempre la stessa Eleonora che si sposta fluidamente da un posto all’altro?
Sono sempre la stessa, e forse vivo due lati del mio essere, due aspetti di me che convivono e che ho imparato a gestire e integrare. Oggi mi amo di più perché mi conosco di più! Questo è da sempre ciò che penso: conoscersi per imparare ad amare noi stessi.
Che consigli daresti, anche dal punto di vista pratico, a chi sogna di trasferirsi a Minorca, anche solo per un certo periodo di tempo ogni anno?
Molte amiche e conoscenze stanno pensando di cambiare vita e a loro consiglio di farlo solo se non puntano esclusivamente a fare denaro, a cercare i soldi facili, o a pensare di poter vivere nel lusso! Minorca è per chi ama quasi una vita da hippy fatta di natura, silenzi, inverni un po’ noiosi e ventosi e ritmi lenti. L’isola è per chi vuole riscoprire il rapporto con ciò che è sano! Per farlo, a mio avviso, è necessario conoscere almeno lo spagnolo e comprare casa perché, come ho accennato, il mercato degli affitti è complicato e, se si cerca un lavoro, farlo sul posto sapendo che la maggior parte dei lavori è stagionale e nel settore del turismo. Sarebbe utile partire con una base economica minima. Minorca non è l’isola del tesoro, ma una volta create le basi la vita è più economica e più sana rispetto a quella che possiamo vivere in Italia. È una scelta dettata dalla ricerca della qualità di vita!
Tu hai in programma di trasferirti definitivamente lì in un paio d’anni. Come ti stai organizzando per trasformare questo sogno in realtà?
Non ho voluto investire il mio denaro in Italia e credo di aver fatto bene. La mia casa in poco tempo ha raddoppiato il valore e forse continuerò a investire. A Minorca non ci sono psicoterapeuti italiani e di italiani che vivono lì e che cercano supporto per cambiare la loro vita, affrontare separazioni, momenti critici come lutti, gestire relazioni familiari e sessuali ce ne sono tanti e sempre di più perciò questo sarà il mio futuro e questo è ciò che spero si stia già realizzando.
C’è una comunità d’italiani? Ne fai parte?
Sì, c’è una comunità d’italiani a Minorca ma io consiglio di aprirsi a prescindere, naturalmente parlando spagnolo. Ho amici argentini, minorchini e italiani… io credo che l’accoglienza non dipenda dalle origini ma dalle storie di vita, così si può uscire anche dai circuiti turistici e integrarsi rapidamente. Penso che sia utile partecipare alle feste patronali e ai raduni nonché frequentare dei luoghi e locali tipicamente minorchini e non solo. Non ci sono problemi a socializzare e conoscere persone se si è aperti e capaci di comunicare rispettando gli usi e costumi locali. Preservare natura e territorio sono requisiti importanti.
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