Don Gelato & Coffee: Cala en Porter Minorca
di Gloria Vanni
Nome: Maria Rosa, Gianfranco, Santo
Cognome: Insana (lei), Leonardi (lui)
Nati a: Vigevano (lei), Catania (lui)
Professione prima di venire a Minorca: gestori di un bar, tabacchi, edicola
Professione a Minorca: proprietari di Don Gelato Menorca
Questa è la storia di una famiglia, dove il Nord, la Lombardia, si mescola al Sud, la Sicilia. A dire il vero Maria Rosa Insana e Gianfranco Leonardi si conoscono in Piemonte, a Borgo Vercelli, in discoteca, nel 1996. Tre anni dopo si sposano e decidono di vivere a Vigevano. Lei lascia la sua professione di infermiera, lui quella di muratore per lavorare insieme. A Molino del Conte, a 10 minuti da Vigevano, realizzano il loro sogno e prendono in gestione il Caffè Sport, bar con tabaccheria, Lotto, Superenalotto, Punto Snai, edicola, qualche quaderno e…
… E le cose vanno da Dio! Vivere e lavorare insieme si può, e con successo, come dimostrano varie coppie famose. Due per tutte? Beyoncé e Jay-Z, Will Smith e Jada Pinkett Smith. Così è anche per Maria Rosa e Gianfranco che hanno fatto della cooperazione un’arma vincente e la nascita di Santo, nel 2001, suggella il loro amore.
Poi, il tempo passa e Maria Rosa e Gianfranco raccontano: «A Vigevano, in piazza Ducale, è rimasto un solo bar aperto e dopo mezzanotte non c’è anima viva. Si respiravano sempre più insicurezza e ansia. Avevamo un lavoro che andava benissimo e siamo arrivati al culmine della paura. Vivevamo tra casa e lavoro, tanto era l’impegno con un’attività aperta 7 giorni su 7 e solo 5 giorni di chiusura l’anno. Abbiamo subito 7 furti in 15 anni, sigarette e Gratta e Vinci. Aggiungiamoci le tasse e il livello di stress stava diventando esplosivo».
Nel 2012 la famiglia Leonardi viene in vacanza a Minorca e Santo s’innamora della tranquillità dell’isola. È poco più di un ragazzino ma da tempo sente la stanchezza e le preoccupazioni dei genitori. Così dice loro: «Perché non ci trasferiamo a vivere qui?». L’idea conquista mamma e papà. Iniziano i preparativi e agosto 2017 iniziano una nuova vita a Minorca.
Perché avete scelto Cala en Porter, Maria Rosa?
«Perché è comoda rispetto a aeroporto, porto, ospedale, Mahon. Perché abbiamo visto che qui c’erano diverse attività commerciali ma non c’era un luogo dove mangiare gelati, granite, crêpe».
Perché avete scelto Don Gelato?
«Abbiamo fatto una ricerca di mercato tra i vari franchising che si possono esportare all’estero e ci è piaciuto Don Gelato. Siamo andati a Palermo e abbiamo provato tutte le loro specialità. Ci siamo trovati bene: è un marchio che lascia libertà di azione. Prendiamo i prodotti principali e creiamo gelati, granite, yogurt. Siamo liberi di aggiungere altre specialità italiane tipo pizze, scrocchiarelle, arancini, cipolline (pasta sfoglia ripiena), hot-dog, cannoli… Ci piacerebbe un giorno fare anche le patatine. Abbiamo aperto a maggio 2018 e siamo contentissimi».
Ho gustato una scrocchiarella con pomodorini e rucola fresca, come piace a me: ottima! Ho assaggiato un cannolo siciliano con la ricotta ed è buonissimo: fatto al momento e decorato con granella di cioccolato o di pistacchio. Sono tornata a casa con mezzo chilo di gelato che ho centellinato nel tempo.
Maria Rosa e Gianfranco hanno un dono: la semplicità che profuma di accoglienza, gentilezza, ospitalità. Il tutto condito da passione e impegno che Santo sembra avere assorbito in modo naturale. Gianfranco aggiunge:
«Siamo fortunati! Non è facile incontrare un ragazzo come nostro figlio che lavora tutta l’estate, è molto professionale, parla inglese, spagnolo, catalano… È molto propositivo e ha grande passione per ciò che fa. In Italia era al liceo linguistico e qui sta studiando lingue a Alaior».
Gianfranco è appassionato di cucina. Da Don Gelato tutti sanno fare tutto. Maria Rosa è l’anima della sala e racconta:
«La nostra pizza 30×40 ha una pasta fatta con tre tipi differenti di farina preparata da professionisti che lievitata 72 ore. Puoi anche ordinarla e portarla a casa».
Così è per il gelato. Dalla Sicilia arriva la base, composto o semilavorato senza glutine e, spiega Gianfranco, «noi aggiungiamo gli ingredienti per fare gelati artigianali: polvere di cioccolato fondente di Torronalba, mandorle caramellate per il gelato di mandorle e caramello, vaniglia, fragola, caramello salato, nocciola, pistacchio… Gli inglesi adorano caramello salato e cioccolato fondente. Gli spagnoli sono invece interessati a novità come lo “Scaccio”, mix di frutta secca, il “Gattopardo” (vaniglia, rum variegato, cioccolato fondente), la “Fuiuta”: vaniglia, cannella, amarena».
Grazie alle recensioni ricevute, Don Gelato, gelateria artigianale a Cala en Porter, riceve il riconoscimento di Eccellenza Italiana 2019/2020: è una delle 11 mila imprese italiane nel mondo a ricevere questo “premio”. Un traguardo dopo poco più di un anno che è uno stimolo a fare ancora meglio, con passione e impegno. Sono aperti tutti i giorni dalle 9 alle 23.
Maria Rosa, cosa vi piace di Minorca?
«Tutto! Clima, serenità, natura, tranquillità, persone. Tutti sono disponibili e sorridenti. Non abbiamo mai incontrato qualcuno scontroso e non c’è nessuno che ti vuole fregare. Ci sono senso sociale, collaborazione, aiuto. Abbiamo trovato più disponibilità umana qui, isola di poco più di 90 mila anime, che in Italia».
Cosa consigliate a chi sogna di venire a vivere a Minorca?
«Prima di prendere qualsiasi decisione, è fondamentale venire a Minorca in inverno perché, secondo le stagioni, è un’isola molto diversa. Poi, non bisogna avere grandi aspettative. Inoltre, occorre vincere la diffidenza e l’incertezza della gente: tutto va conquistato ogni giorno e piano, piano. Infine, venire con l’idea di aprire e diventare ricchi è un errore: non è così! L’umiltà è fondamentale anche a Minorca».
Umiltà. A proposito di questa virtù umana – che ci consente di riconoscere i nostri limiti e ci induce a evitare orgoglio, superbia, sopraffazione -, Sant’Agostino ci ha lasciato un bellissimo pensiero che sembra perfetto per i Leonardi:
“Vuoi essere un grande? Comincia con l’essere piccolo. Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo? Costruisci prima le fondamenta dell’umiltà”.
Concludo con mio grazie per il vostro esempio di professionalità e umanità italiana nel mondo. Ne abbiamo bisogno, ovunque, non solo a Minorca.
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