La scienza e la tecnologia si uniscono per ricreare nel dettaglio com’era Minorca prima dell’arrivo di Alfonso III.
Minorca islamica, un periodo affascinante e ancora poco conosciuto della storia dell’isola, rivive grazie alle nuove tecnologie. Questo martedì, il Museo di Minorca sarà teatro della conferenza “Decifrare il periodo islamico di Minorca con le nuove tecnologie: Santa Águeda e Madina Manurqa”, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di storia e innovazione.
Scienza e tecnologia come strumenti del passato
La ricerca archeologica ha trovato negli strumenti digitali un alleato fondamentale per svelare il passato. Grazie a tecniche come la fotogrammetria e i rilievi 3D, è possibile ricostruire con precisione l’aspetto e l’ambiente di siti emblematici come la fortificazione di Santa Águeda e l’antica Madina Manurqa, il centro urbano della Minorca islamica.
Questi progressi non solo permettono di visualizzare come erano questi spazi nel loro periodo di splendore, ma offrono a ricercatori e cittadini un modo interattivo e dettagliato per capire come vivevano le comunità che abitavano l’isola prima dell’arrivo di Alfonso III.
Un’eredità culturale in ricostruzione
Per quasi 400 anni Minorca ha fatto parte delle isole orientali di al-Andalus, ripopolate da arabi e berberi. Questo periodo è stato segnato dall’instabilità politica, che ha portato alla rifortificazione dell’isola. Il castello di Seint Agayz, principale difesa di Minorca, era situato in una delle zone più alte dell’isola.
Madina Manurqa (l’attuale Ciutadella) era il centro urbano principale e ospitava la fortezza del governatore e la moschea. Tuttavia, la maggior parte della popolazione viveva dispersa in aziende agricole e zootecniche, come case coloniche e capannoni. I sistemi di sfruttamento delle risorse introdotti dai musulmani, come la ruota idraulica per l’estrazione dell’acqua, rivoluzionarono la gestione del territorio.
Dopo la conquista di Maiorca da parte del re Jaume I, Minorca divenne parte della Corona d’Aragona. La continuità musulmana fu rispettata attraverso il pagamento di un tributo stabilito nel Trattato di Capdepera. Infine, l’ultimo rais musulmano, Abû Umar, firmò la resa di Minorca nel Trattato di Seint Agayz.
Oggi l’eredità islamica è ancora presente nella toponomastica dell’isola, testimonianza viva della sua storia.
Un evento unico a Sant Antoni
La conferenza di martedì prossimo, organizzata in occasione della festa di Sant Antoni, vedrà la partecipazione degli esperti Andreu Torres, archeologo e illustratore, e Bruno Parés, archeologo specializzato nella virtualizzazione del patrimonio storico. Entrambi presenteranno come la tecnologia e l’archeologia si combinano per ricreare questo capitolo fondamentale della storia di Minorca.
Chiunque sia interessato deve ricordare che la conferenza si terrà martedì 14 a partire dalle 19.30 e che, sebbene si tratti di un’attività gratuita, è necessaria l’iscrizione preventiva chiamando 971350955 o tramite il sito web del Museu de Menorca.