Sondaggio: come percepiscono il turismo i minorchini
I dati de 20esimo sondaggio GADESO su questo tema rivelano l’opinione dei cittadini dell’isola sulla stagione 2021.
Dopo 600 interviste condotte in tutta la Comunità Autonoma, la percezione generale dei cittadini in relazione al turismo è che gli effetti della pandemia si sono sentiti più sulle isole che altrove.
Tale è la dipendenza di questo settore economico che, in questa estate del 2021, è tornato a livelli di occupazione e numero di visitatori simili al 2019.
Il dibattito sulla necessità di cambiare il modello turistico a favore di uno più sostenibile continua, ora con l’esperienza di un anno in cui la stagionalità è stata ancora più marcata.
Alla domanda su cosa pensano del turismo, l’80% dei minorchini considera che è la base del nostro mercato del lavoro.
Il 69% ritiene che ci sia una dipendenza marcata e il 51% avverte che c’è molto sovraffollamento.
Per quanto riguarda il lato positivo del turismo, il 60% dei minorchini sottolinea che è la base del nostro benessere economico, il 46% sottolinea che genera occupazione e posti di lavoro, e il 21% apprezza l’interculturalità che genera.
D’altra parte, per quanto riguarda il lato negativo del turismo, l’82% dei minorchini dice che l’isola è eccessivamente dipendente dal turismo, il 73% sottolinea il sovraffollamento e l’occupazione del territorio che questo comporta, il 72% si rammarica del carattere stagionale dell’isola, e il 65% dice che i posti di lavoro che genera sono troppo temporanei e precari.
Lo studio GADESO continua evidenziando che i cittadini non sono molto entusiasti degli sforzi di destagionalizzazione.
Ritengono, inoltre, sia un problema che le risorse naturali e l’ambiente siano colpite senza una gestione migliore e più efficiente.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, gli indicatori dell’occupazione sono incompiuti e gli indici di opinione peggiorano dopo la pandemia se confrontati con i dati di indagini più datate.
I salari sono ancora insoddisfacenti, soprattutto se è vero che se si lavora bene per due mesi si deve sopravvivere, poi, per dodici mesi.