Ca’ Italia a Mahon: prodotti italiani di qualità

di Gloria Vanni

Nome: Barbara e Emanuele

Cognome: Luciani (lei), Pacini (lui)

Nati a: Benevento (lei), Prato (lui)

Professione prima di venire a Minorca: receptionist (lei), cuoco (lui)

Professione a Minorca: proprietari di Ca’ L’Italia, Mahon

Ca l'Italia Mahon

È bello quando incontri persone sorridenti e con gli occhi che brillano di soddisfazione. È il caso di Emanuele e Barbara, proprietari di Ca’ L’Italia. Li ho conosciuti poco dopo essere arrivata a Minorca nel 2017 e ho seguito i loro cambiamenti: nuovo marchio, nuova insegna fuori dal negozio, nuova tenda in plastica all’esterno che consente di stare seduti fuori anche in inverno. Insomma, poc a poc, questa coppia sta scrivendo una bella storia di imprenditoria italiana a Minorca.

Una storia importante. Perché non è scontato il successo quando si condividono vita professionale e vita privata. Anzi, è una bella sfida. Ho la sensazione che l’empatia di Barbara sia una capacità che lei sa di avere e non spreca. Un dono che usa con determinazione e gentilezza. Empatia che rende meno riservato Emanuele. S’incontrano a Cervinia e nel 2020 festeggiano 15 anni anni di vita insieme.

Visti e piaciuti, come si dice. Insieme si trasferiscono a Bologna e nel 2011 nasce Sofia. Lui lavora come cuoco in una grande cooperativa bolognese, lei si occupa di prenotazioni e organizzazioni congressi nel settore alberghiero. Così è fino all’estate 2014 quando si rendono conto di “essere arrivati alla frutta“.

«Eravamo stanchi di tante cose e volevamo trovare un’alternativa. Bologna è una città di passaggio per tanti, la vedevamo precaria e non ci sentivamo a casa. Avevamo la sensazione di essere in modalità centrifuga perenne e cercavamo la semplicità delle cose, serenità e tranquillità», ricorda Barbara.

Voglia di cambiamento, dunque. Leggono un articolo su voglioviverecosì, incontrano Alessandro Castagna e gli fanno mille domande su Minorca. «Lui mi ha chiesto: cosa fai? Il cuoco, ho risposto. Allora puoi uscire all’Italia, mi ha detto. Minorca è capitata per caso. Volevamo restare in Europa, volevamo il mare, volevamo un’isola», racconta Emanuele. Anch’io volevo essere in Europa e vicina all’Italia, un’isola e il Mare Mediterraneo come ho raccontato anche qui.

CA L'ITALIA

Quando siete arrivati a Minorca?

«Siamo venuti in perlustrazione a gennaio 2015 e abbiamo fatto un patto tra noi: proviamo a viverci un anno o due. Volevamo trovare lavoro come dipendenti. Ci siamo trasferiti ad aprile, arriviamo con la nostra Panda gialla, Sofia non ha ancora 4 anni. Abbiamo trovato un appartamento a Mahon e in tre giorni abbiamo girato tutta l’isola. Al secondo giorno abbiamo conosciuto Francisco Picardo, allora chef della catena Insotel Prestige. Ci siamo piaciuti, abbiamo iniziato a lavorare insieme, è stato l’inizio di una grande amicizia», racconta Emanuele.

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Barbara fa la mamma a tempo pieno. L’inserimento di Sofia non è semplice perché deve imparare lo spagnolo. «Se non avessi avuto Sofia forse non sarei rimasta: sentirsi a casa è qualcosa che necessita tempo. Grazie al fatto di avere un bimbo, tutto è stato più semplice e immediato. Ero molto attiva tra le mamme, siamo stati presi in simpatia e sì, ci siamo sentiti a casa», dice Barbara.

Dopo un anno in appartamento, vanno a vivere in campagna. Pensano di dedicarsi all’ospitalità ma poi si chiedono: «Lavoriamo 6 mesi e gli altri 6 cosa facciamo?». Con un figlio vuoi maggiore stabilità economica. Quindi, ancora una volta il caso ci mette lo zampino e «un amico ci segnala che Ca’ L’Italia, negozio di prodotti alimentari italiani nel Poligono Industriale di Mahon è in vendita», aggiungono Barbara e Emanuele all’unisono. Raccolgono al volo l’opportunità e puntano sulla qualità, di prodotti e di servizi.

Scelgono di lavorare con trasparenza, premure e attenzioni personalizzate. Aggiungono: «Ci dedichiamo al cliente. Nel 2018 iniziamo ad avere una clientela affezionata: minorchini, catalani, inglesi e francesi tutto l’anno, italiani soprattutto in estate. Il flusso di gente quotidiano è aumentato del 25 per cento e parliamo di panini e caffè. Emanuele ha iniziato a offrire un servizio di catering italiano. Organizziamo eventi e degustazioni».

La coppia funziona. Lui si occupa degli acquisti: seleziona vini, formaggi, salumi e altri prodotti italiani di ottima qualità. Lei si occupa del commerciale, della clientela, della comunicazione. Estate e inverno sono aperti dalle 7,30 alle 15,30, da lunedì a sabato. A dicembre sono aperti anche dalle 18 alle 20.

Barbara ha la passione del teatro e fa parte di un gruppo che realizza musical. Sofia va a scuola da sola e studia anche danza classica, danza contemporanea e teatro musicale.

MAHON

Consigli per chi sogna di venire a Minorca?

«Suggerisco di non creare subito una propria attività. Vivi, capisci cosa manca, cosa è richiesto e se non hai un mestiere in mano, fai di tutto per metterti al passo e imparare con passione. Comunque non mollare: occorre impegnarsi per vivere qui. Poi, è bene avere un paracadute economico di almeno 20 mila euro per 6/12 mesi. È la cifra di cui abbiamo avuto bisogno per stabilirci qui e vivere due anni. Quindi, è necessaria una professione nel turismo. Puoi anche essere elettricista o idraulico, non è necessario essere receptionist, cuoco, cameriere. Cambiare vita è un investimento. Servono un po’ di soldi per iniziare altrimenti lo stress non aiuta a realizzare sogni e desideri», conclude Barbara e corre via per accompagnare Sofia a una prova del saggio di danza.

Quanti spunti in questa intervista, vero? Spero ti siano utili come lo sono per me che continuo a imparare qualcosa ogni giorno anche con i capelli bianchi. Perché, come diceva quell’artista geniale e irrequieto di Michelangelo: «Io sto ancora imparando».

La verità è che resti giovane se continui a imparare. So che nella vita di ognuno di noi ci sono tanti inizi e altrettanti punti di svolta. Sono creati dalla fortuna, dal fato, dalla volontà. Viviamoli senza timori. Grazie Emanuele e Barbara per avermelo ricordato.

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