Dietro le quinte dei sandali di Minorca, avarcas in minorchimo e abarcas in castigliano
Ho l’abitudine di guardare le persone iniziando dai piedi. Dalle scarpe. Ho la passione per piedi e scarpe. E mi sono ovviamente innamorata dei sandali di Minorca tutt’ora realizzati in modo artigianale. Sandali che amo per la loro morbidezza e praticità, ma…
Si dice avarcas o abarcas?
Le “abarcas” non sono un prodotto esclusivo di Minorca, i sandali sì. Con la “b” si indica la scarpa d’origine romana, con “v” ci si riferisce invece solo ai sandali di Minorca. Avarcas in minorchimo e abarcas in castigliano. Sappi che ti capiterà comunque di leggere e sentire entrambi i modi di dire e poco importa!
È importante invece che abbiano il marchio “Avarca de Menorca” creato nel 2010 dal Consell Insular de Minorca con l’Asociación de Fabricantes de Calzado de Menorca.
Origini e storia delle avarcas di Minorca
Sembra che le avarcas abbiano origini romane: i Cartaginesi che fondarono Mahon indossavano calzature simili di cuoio. Andando a tempi più recenti, sappiamo che le avarcas erano le scarpe di contadini (payeses) e allevatori di Minorca. Furono create con l’obiettivo di avere scarpe confortevoli e durevoli, soprattutto capaci di sopportare la vita dei campi.
All’inizio del XX secolo i pneumatici in disuso di trattori e auto cominciarono a essere riutilizzarti come suola. Tutta la produzione era fatta a mano, cuciture incluse. Solo più tardi sono intervenute le macchine da cucire e dagli anni Sessanta del secolo scorso le avarcas sono diventate le popolari calzature estive.
Sono anche ambasciatrici di Minorca nel mondo
Una icona dell’estate che per i minorchini è molto più di un paio di sandali in pelle colorata, stoffa, rafia intrecciata, tessuti con disegni, pizzi e stampe.
Le avarcas sono infatti un punto di riferimento dell’artigianato minorchino. Sono ambasciatrici di Minorca nel mondo. Sono simboli di radici e tradizioni: un patrimonio da proteggere perché sono parte dell’identità minorchina.
Come distinguere le autentiche avarcas
Da scarpe di contadini e pastori a must dell’estate per donne, uomini, bambini. Così di moda da essere imitate e realizzate fuori dall’isola di Minorca. È facile confondersi. Esistono però alcuni semplici indizi per essere certi di acquistare le vere avarcas di Minorca.
1. Il cinturino posteriore deve essere un po’ flessibile. Proprietà che si ottiene grazie a un’anima di gomma che dà la giusta consistenza e flessibilità. Così si evita che il cinturino cada, perdendo la sua funzione. Anche se molti uomini a Minorca hanno la consuetudine di metterlo sul collo del piede e non sul tallone.
2. Il cinturino posteriore deve essere inserito all’interno, nel sottopiede in cuoio del sandalo. Nelle imitazioni è spesso incollato ai lati, tra sottopiede e suola.
3. Le suole, originariamente in pneumatico, ora sono fatte con altri derivati che devono comunque avere una durezza minima obbligatoria.
Quanto costano le avarcas di Minorca
I prezzi variano e non sempre le più care sono originali!
L’importante è che il prezzo corrisponda a qualità e originalità dei materiali, come suola di pneumatici riciclata o derivati e buon pellame. A questi elementi occorre aggiungere il costo della mano d’opera qualificata. Il risultato è un sandalo comodo e duraturo che costa dai 25-30 euro in su.
Dove comprare le avarcas a Minorca
La produzione delle avarcas si concentra tra Ciutadella, Es Migjorn Gran, Ferreries. Aziende e marchi hanno negozi sparpagliati in tutta l’isola.
Nel Poligono Industriale di Ferreries (Poife) c’è la fabbrica di Ria con un piccolo museo dove scopri la storia delle avarcas e di uno dei produttori più internazionali (aperto 7 giorni su 7 dalle 9.30 alle 20, domenica dalle 9 alle 21) che ha creato modelli con tacco e zeppe fino a 11 centimetri di altezza.
Di fronte a Ria trovi Jaime Mascaró (Pretty Ballerinas) con uno spazio outlet dove trovi anche le avarcas (aperto 7 giorni su 7 in estate).
In Carrer de Hannover a Mahon, la strada pedonale che porta alla chiesta di Santa Maria, più o meno a metà, vicino alla tabaccheria, c’è un vecchio negozio dove il modello classico delle autentiche avarcas è in vendita a meno di 20 euro. Se vuoi qualcosa di più modaiolo basta uscire e perlustrare i negozi nella zona pedonale e lungo il porto. All’inizio del Moll di Levant c’è un piccolo negozio con annessa fabbrica dove puoi seguire la produzione artigianale delle avarcas.
Alcuni marchi vendono le avarcas online. Personalmente consiglio di non comprarle senza provarle perché non vanno bene a tutti.
Sono difficili, per esempio, per chi ha il collo alto del piede. Poi, per chi possiede piedi magri e delicati. Inoltre, dato che sono fatte a mano, non sempre i numeri corrispondono a quello che si porta normalmente. È il bello del prodotto artigianale di cui anche tu, ne sono certa, ti innamorerai!
PS. Dal 2018 tre aziende minorchine – Avarca Pons, Ria, Mibo Cosits -, hanno iniziato una produzione vegana, cioè priva di materiali di origine animale. Rispondono così a chi vuole scarpe ecologiche, rispettose degli animali e dell’ambiente. In microfibre o cotone “bio”, a prima vista hanno pochissime differenze rispetto alle avarcas tradizionali. Sono, ovviamente, un po’ più care.