Il seminario del GOB sull’acquacoltura rigenerativa solleva il futuro sostenibile dell’agricoltura costiera

Il futuro delle coste di Minorca potrebbe passare attraverso una rivoluzione blu. Sabato 30 novembre, il GOB di Minorca ha organizzato un seminario a Mahón per esplorare il potenziale dell‘acquacoltura rigenerativa come attività economica sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Due esperti di spicco, Ignasi Gairín e Alejandro Simón, condivideranno le loro conoscenze su questa pratica che combina innovazione, benefici ecologici e redditività economica.

Che cos’è l’acquacoltura rigenerativa?

L’acquacoltura rigenerativa consiste nel coltivare, nello stesso spazio, bivalvi come cozze o vongole insieme a macroalghe, creando un ecosistema integrato. I benefici di questo sistema vanno oltre la produzione: i bivalvi filtrano l’acqua, migliorandone la qualità, e le loro conchiglie fungono da deposito di carbonio. Allo stesso tempo, le alghe, sempre più richieste dall’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica, contribuiscono al sequestro di CO₂.

Un altro effetto positivo è la biodiversità. La diversificazione delle colture favorisce la creazione di piccoli ecosistemi in cui proliferano altre specie marine, aumentando la biomassa di pesci nell’ambiente. In alcuni casi, l’impatto è paragonabile a quello delle riserve marine, a dimostrazione del potenziale ecologico di questa pratica.

Minorca: un luogo con storia e potenzialità

L’isola ha una storia di allevamento di bivalvi. Fino agli anni ’70, il Porto di Mahón era un epicentro di questa attività, interrotta dall’inquinamento industriale. Decenni dopo, con il risanamento del problema, la pesca dei molluschi è ripresa, anche se su scala ridotta. Oggi Minorca ha solo due zone autorizzate per la produzione di molluschi e invertebrati, entrambe con un elevato potenziale per lo sviluppo di progetti di acquacoltura rigenerativa.

Secondo Víctor Carretero, membro del GOB di Minorca, recuperare lo splendore dell’allevamento di bivalvi e alghe è possibile. Egli sottolinea inoltre che l’isola ha un mercato in espansione per le alghe, che potrebbero diventare un ingrediente chiave in settori come l’alta cucina e la cosmetica.

Discorsi chiave

Il seminario prevede la presentazione di due figure di spicco dell’acquacoltura rigenerativa. Ignasi Gairín, dell’Institut de Recerca i Tecnologia Agroalimentària de la Ràpita, spiegherà come questa pratica stia trasformando aree del Mediterraneo, come il Delta dell’Ebro, in esempi di economia blu sostenibile.

Alejandro Simón, cofondatore di Mediterranean Algae, condividerà la sua esperienza nella progettazione e nello sviluppo di impianti di acquacoltura e la sua visione imprenditoriale su come rendere redditizia la coltivazione delle macroalghe. La sua start-up di Alicante è un pioniere nello sfruttare le proprietà di queste specie per migliorare la qualità della vita.

Un modello sostenuto

Il seminario ha il sostegno di enti come la Fondazione Marilles, Menorca Preservation e il Consell Insular, tra gli altri. Queste organizzazioni vedono nell’acquacoltura rigenerativa un’opportunità per promuovere un’economia rispettosa dell’ambiente e in linea con gli obiettivi di sostenibilità dell’isola.

Un futuro sostenibile per le coste di Minorca

Minorca ha l’opportunità di fare da apripista all’acquacoltura rigenerativa nel Mediterraneo. Con il sostegno istituzionale e l’interesse della comunità scientifica e imprenditoriale, questa attività potrebbe non solo generare reddito, ma anche contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a ripristinare la biodiversità marina.