La tramontana a Minorca picchia duro e non è la bora di Trieste
Sarà che sono nata e cresciuta a Genova e la Liguria è terra di tramontana. Sarà che il vento è stato un insostituibile compagno per cinque anni di vita in barca a vela. Sarà per l’uno o per l’altro motivo che pur essendo una allegra metereopatica senza effetti collaterali – non amo i cambiamenti climatici, in particolare quelli invernali -, non ho avuto alcun dubbio a scegliere di trasferirmi a Minorca, conosciuta come L’Isola del Vento.
A quasi tre anni di distanza continuo a essere della stessa idea anche se quando picchia, la tramontana a Minorca picchia duro. In questo post scopriamo il famoso vento del Nord che è anche uno strumento naturale contro l’umidità salina dell’isola.
La tramontana non è la bora di Trieste
Potrebbe interessarti anche ☞ Cosa fare a Minorca a marzo
Entrambe, tramontana e bora, sono fresche o fredde, a seconda delle stagioni e provengono dai quadranti settentrionali. La tramontana, però, tira da Nord mentre la bora da Nord Est. La prima colpisce Liguria, Golfo del Leone (Francia), Catalogna e Baleari (Spagna), la seconda Trieste e alto Adriatico.
Sono due venti gelidi e violenti in inverno quando raggiungono anche i 100/150 chilometri orari. Sono decisamente più miti e gradevoli in estate. A Minorca è consuetudine “usare” la tramontana per togliere l’umidità a casa: porte e finestre aperte tutto il giorno!
Perciò, se sei in vacanza e ti capitano i famosi tre giorni di tramontana – si dice che soffia per giorni multipli di tre, sei, nove -, l’unica cosa da fare è frequentare le spiagge meridionali e lasciare che il vento si sfoghi su quelle settentrionali. Confesso che forse non sarei riuscita a vivere tutto l’anno a Cala Morell, per esempio, molto amata da noi italiani ma questa è solo la mia opinione.
Come incide la natura? Con il sale marino!
Di certo c’è una notevole differenza tra la natura della costa settentrionale e quella della costa meridionale di Minorca.
Pini, palme e verde ingarbugliato, ribelle e rigoglioso al sud. Vegetazione scarsa, bassi arbusti dalle forme bizzarre e rocce corrose al nord. In inverno a Minorca il vento che proviene dalle regioni polari soffia talmente forte che porta con sé l’acqua del mare. Il sale marino cuoce la vegetazione che assume così forme asimmetriche: è bruciata dalla salsedine, non è piegata dal vento. La tramontana impedisce agli alberi di crescere. Tutto questo per dire che un conto è venire a Minorca in vacanza in estate, un altro è scegliere di viverci tutto l’anno.
La tramontana in inverno è capace di tutto
Isola che vanta una media di circa 150 giorni di tramontana l’anno e, non avendo nessuna protezione, è investita in pieno dal vento.
Vento capace di urlare per ore senza sosta che rende abbaglianti i cieli blu senza nuvole. Che piega piante e alberi fino a terra. Che increspa il mare trasformandolo in una bianca distesa d’acqua impossibile da navigare. I traghetti non arrivano, i banchi di negozi e supermercati si svuotano. Così ci troviamo a riflettere su ricchezza e superfluo di ogni giorno.
Le insospettabili virtù dei suoi ioni
Diversi gli effetti della tramontana sulle persone. Alcuni recenti studi scientifici sostengono che può avere effetti positivi sulla nostra salute. Infatti, porta alta pressione barometrica e bassa umidità atmosferica. Inoltre, è carica di ioni negativi che generano benessere, aumentano il dinamismo e riducono la sensazione di stanchezza. Non solo, migliorano la resistenza alle malattie, stimolano ottimismo, diuresi e sessualità.
Insomma, tante virtù di cui siamo più o meno consapevoli. E quando siamo lontani dall’isola, ci fanno dire che sentiamo la mancanza di Minorca e della tramontana.
Potrebbe interessarti anche → Cosa vedere a Minorca a febbraio
Un vento capace di disorientare? Anche!
Non ho idea di quanto siano attendibili le ricerche scientifiche. Come non si sa se nelle zone dove soffia la tramontana ci siano più pazzi e suicidi.
Si dice anche che la tramontana porti creatività e pazzia. In Catalogna i pazzi sono anche detti “toccati dalla tramontana”. La tesi che la tramontana stimoli creatività e genio è confermata da illustri esempi. Uno per tutti? Salvador Dalí, nato a Figueres, città della Catalogna in provincia di Girona.
Succede anche di perdere la tramontana
A me la tramontana piace e ispira. Mi piace andare a Punta Prima e vedere i surfisti che danzano tra onde e vento (foto di apertura). Mi piace andare nel porto di Mahon e ascoltare i suoni che si rincorrono tra sartie e stralli – i cavi degli alberi -, delle barche a vela (foto sopra). La tramontana m’ispira e inizio a creare: dipingere, scrivere, cucinare… Dato che soffro il freddo, tanto, sto tappata in casa con riscaldamento acceso e fuoco scoppiettante nella stufa in sala.
Si dice anche “perdere la tramontana“, ovvero confondersi, disorientarsi, smarrirsi, perdere la bussola. A Minorca sembra che la tramontana abbia il potere di intrappolare e non consenta a ospiti e visitatori di lasciarla: sarà per questo motivo che sono tanti, tantissimi gli innamorati dell’Isola del vento? Non succede a tutti. Comunque sia, io la bussola l’ho persa.